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L’analisi delle rendicontazioni pubbliche presentate dall’Italia alla Commissione Europea tra il 2014 e il 2024 evidenzia criticità nell’utilizzo dei proventi generati dalle aste dell’EU Emissions Trading System (EU ETS). Esaminando i ricavi delle aste ETS emergono significative carenze nella pianificazione della spesa e nella tracciabilità dei fondi utilizzati. Solo il nove percento dei ricavi generati dal sistema sono stati spesi in misure di contrasto ai cambiamenti climatici.
Come parte dell’Accordo di Parigi e dell’Unione europea, il contributo nazionale italiano è congiunto con quello degli altri Stati membri e, complessivamente, deve portare alla riduzione delle emissioni
nette del 55% al 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) è il quadro di attuazione nazionale degli impegni per la riduzione delle emissioni. L’ultima versione relativa all’obiettivo 2030 è del luglio 2024. Un Piano che, purtroppo, dichiaratamente manca alcuni degli obiettivi stabiliti dal Fit for 55.
Le elezioni europee 2024 saranno un momento chiave per il futuro del Green Deal europeo e per le politiche climatiche dell’Unione. La futura Commissione e il nuovo Parlamento europeo potranno continuare questo percorso, garantendo il raggiungimento degli obiettivi al 2030, necessari per scongiurare gli effetti più disastrosi del cambiamento climatico. Potranno inoltre, e soprattutto, rendere la transizione energetica sostenibile da un punto di vista socioeconomico.
L’invasione russa dell’Ucraina e la crisi energetica che l’ha accompagnata hanno avuto impatti significativi sul settore energetico di molti paesi UE, tra cui l’Italia. Dopo più di un anno dall’inizio del conflitto questo studio analizza i cambiamenti nel mix energetico italiano e le politiche messe in campo dal governo nel breve e medio/lungo periodo.
Nel maggio 2022 la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, con l’obiettivo di affrancare l’Unione europea dalla dipendenza dalle importazioni energetiche russe entro il 2027. Il Governo italiano ha aggiornato in questo senso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
In Italia nel 2022 la riduzione dei consumi è stata del 9,8% rispetto al 2021. Tra settembre 2022 e febbraio 2023 la domanda di gas è calata del 20% rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti.
Le azioni di diversificazione hanno avuto un impatto positivo in termini di sicurezza del sistema in ottica di decarbonizzazione. Alcune possono essere considerate virtuose e andrebbero sostenute da politiche mirate all’efficienza energetica, quali ad esempio l’installazione di 500.000 pompe di calore e la migliore gestione del servizio di riscaldamento nell’inverno.
In “un PNRR per l’energia” riflettiamo sulla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) da parte dell’Italia, alla luce di un contesto geopolitico in continua e rapida evoluzione e della necessità di allineare gli investimenti al processo di transizione verde e al raggiungimento degli obiettivi climatici.
Un'analisi della revisione delle regole per le infrastrutture energetiche europee transfrontaliere.
L’analisi delle rendicontazioni pubbliche presentate dall’Italia alla Commissione Europea tra il 2014 e il 2024 evidenzia criticità nell’utilizzo dei proventi generati dalle aste dell’EU Emissions Trading System (EU ETS). Esaminando i ricavi delle aste ETS emergono significative carenze nella pianificazione della spesa e nella tracciabilità dei fondi utilizzati. Solo il nove percento dei ricavi generati dal sistema sono stati spesi in misure di contrasto ai cambiamenti climatici.
Come parte dell’Accordo di Parigi e dell’Unione europea, il contributo nazionale italiano è congiunto con quello degli altri Stati membri e, complessivamente, deve portare alla riduzione delle emissioni
nette del 55% al 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) è il quadro di attuazione nazionale degli impegni per la riduzione delle emissioni. L’ultima versione relativa all’obiettivo 2030 è del luglio 2024. Un Piano che, purtroppo, dichiaratamente manca alcuni degli obiettivi stabiliti dal Fit for 55.
Le elezioni europee 2024 saranno un momento chiave per il futuro del Green Deal europeo e per le politiche climatiche dell’Unione. La futura Commissione e il nuovo Parlamento europeo potranno continuare questo percorso, garantendo il raggiungimento degli obiettivi al 2030, necessari per scongiurare gli effetti più disastrosi del cambiamento climatico. Potranno inoltre, e soprattutto, rendere la transizione energetica sostenibile da un punto di vista socioeconomico.
L’invasione russa dell’Ucraina e la crisi energetica che l’ha accompagnata hanno avuto impatti significativi sul settore energetico di molti paesi UE, tra cui l’Italia. Dopo più di un anno dall’inizio del conflitto questo studio analizza i cambiamenti nel mix energetico italiano e le politiche messe in campo dal governo nel breve e medio/lungo periodo.
Nel maggio 2022 la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, con l’obiettivo di affrancare l’Unione europea dalla dipendenza dalle importazioni energetiche russe entro il 2027. Il Governo italiano ha aggiornato in questo senso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
In Italia nel 2022 la riduzione dei consumi è stata del 9,8% rispetto al 2021. Tra settembre 2022 e febbraio 2023 la domanda di gas è calata del 20% rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti.
Le azioni di diversificazione hanno avuto un impatto positivo in termini di sicurezza del sistema in ottica di decarbonizzazione. Alcune possono essere considerate virtuose e andrebbero sostenute da politiche mirate all’efficienza energetica, quali ad esempio l’installazione di 500.000 pompe di calore e la migliore gestione del servizio di riscaldamento nell’inverno.
In “un PNRR per l’energia” riflettiamo sulla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) da parte dell’Italia, alla luce di un contesto geopolitico in continua e rapida evoluzione e della necessità di allineare gli investimenti al processo di transizione verde e al raggiungimento degli obiettivi climatici.
Un'analisi della revisione delle regole per le infrastrutture energetiche europee transfrontaliere.