L’articolo 2 dell’Accordo di Parigi prevede che tutti i flussi finanziari debbano allinearsi agli obiettivi di limitazione del riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi e con sforzi per raggiungere 1.5 gradi. È un principio che stenta a vedere un’applicazione reale nel nostro paese, nel settore privato così come nelle scelte di supporto pubblico alle imprese che investono all’estero, nella finanza per il clima e della cooperazione e sviluppo. La trasparenza degli investimenti, l’adozione della tassonomia europea e di impegni in linea con zero emissioni nette e l’esclusione di nuovi finanziamenti in fonti fossili, sono tra i presupposti di tali principi. Il programma vuole attivare un confronto su questo con le maggiori istituzioni finanziarie nazionali pubbliche e private, incluse CDP, SACE e Invitalia. Il programma Finanza lavorerà per una proposta di riforma fiscale anche nell’ottica della riforma del Patto di Stabilità europeo. La necessità di gestire l’ingente debito pubblico in parallelo a quella di raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, richiede l’adozione di una riforma fiscale ambientale.
Rischi climatici e requisiti di capitale delle banche: una leva per la transizione?
Luglio 2024
L’evidenza empirica mostra che i requisiti di capitale influenzano sia il volume del credito, sia il livello dei tassi di interesse bancari, e possono giocare un ruolo decisivo per mitigare i rischi di transizione generati da politiche di decarbonizzazione aggressive. Questi esercizi mostrano cioè che le politiche macroprudenziali sono il necessario complemento delle politiche climatiche proprio in funzione della riduzione dell’esposizione al rischio degli intermediari finanziari, i quali, in assenza di requisiti di capitale adeguati, operano come canale di amplificazione dei rischi sistemici.
L’Italia e la crisi del debito: quali implicazioni per il partenariato con l’Africa
Giugno 2024
Negli anni recenti l’Italia ha dimostrato un crescente interesse verso il continente africano, culminato con il Summit Italia-Africa del gennaio 2024 e con il Piano Mattei. Perché l’Italia sia in grado di sviluppare un partenariato con l’Africa di mutuo beneficio, è necessario che dia ascolto alle esigenze espresse dai partner africani, che includono proposte di riforma dell’architettura finanziaria internazionale per risolvere la sofferenza debitoria e accedere a finanza a basso costo per diversificare la propria economia e intraprendere la transizione energetica.
Presidenza italiana G7: il ruolo cruciale dei Piani di transizione e la necessità di un approccio sistemico alla finanza
Maggio 2024
Di fronte alla necessità di mobilitare gli investimenti privati in quantità necessarie per affrontare i cambiamenti climatici, l’impiego efficace di finanziamenti, politiche e quadri di riferimento assume un’importanza fondamentale. In questo contesto, è necessario porre i Piani di transizione (Transition Plans – TP) al centro dell'agenda finanziaria del G7 come strumenti primari per riorientare e riprogettare le scelte private e pubbliche verso sistemi economici resilienti e sostenibili.
Un fondo sovrano europeo per la transizione climatica
Maggio 2024
Per l’Unione europea, le stime degli investimenti necessari per l’implementazione del Green Deal implicano un ammontare di investimenti annui, nel periodo 2021-2030, dell’ordine di circa 1.285 miliardi all’anno, pari all’8% del Pil UE 2022. La costituzione di un fondo sovrano europeo dedicato all’energia ed al clima dovrebbe rappresentare un tema dirimente del dibattito politico, soprattutto nella prospettiva della prossima elezione del Parlamento europeo e del rinnovo della Commissione.
Finanza per lo sviluppo e per il clima: la riforma dell’architettura finanziaria internazionale
Aprile 2024
In questo studio vengono presentate le principali proposte di riforma dell’architettura finanziaria internazionale che mirano a trasformare le istituzioni coinvolte (Banche multilaterali, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) attuando le raccomandazioni della revisione degli indicatori di adeguatezza patrimoniale del G20 (Capital Adequacy Frameworks o CAF), a mobilitare le risorse finanziarie innovative per affrontare le sfide esistenti, come i Diritti speciali di prelievo (DSP) e nuove forme di tassazioni, e ad aumentare il volume di sovvenzioni e finanza agevolata tramite IDA per aiutare a ridurre il peso del debito tra i paesi più poveri e vulnerabili.
La necessità di investire e l’ostacolo del debito: proposte per il G7
Febbraio 2024
In questo policy, realizzato insieme a E3G, esaminiamo proprio il legame tra il debito e il clima. Emerge che il G7 è un momento fondamentale per accelerare la trasformazione dell’architettura finanziaria internazionale e per garantire flussi finanziari allineati con le opportunità di crescita in linea con gli obiettivi climatici. Nello specifico, come attraverso il Piano Mattei, l’Italia può svolgere un ruolo centrale nel favorire un futuro più resiliente e sostenibile per l’Africa.
Equa ripartizione della finanza per il clima? Edizione adattamento
Novembre 2023
In questo studio, realizzato dal think tank ODI in collaborazione con ECCO, si esaminano i finanziamenti per il clima forniti nel 2021 da parte dei paesi sviluppati per valutare i progressi di ciascun paese verso l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari.
Mappatura degli strumenti finanziari per la transizione green
Novembre 2023
Secondo le stime preliminari degli investimenti necessari all’Italia per il raggiungimento degli obiettivi europei Fit-for-55, l’ammontare del fabbisogno finanziario complessivo è superiore ai 100 mld di euro medi annui, dei quali solo una frazione può essere coperta dalle risorse dedicate del PNRR . Quest’evidenza impone di definire una strategia di mobilizzazione di ingenti risorse finanziarie pubbliche e private condizionali al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, di efficienza energetica, di riconversione del sistema produttivo e di aumento della resilienza del Paese ai cambiamenti climatici .
Quale strategia finanziaria per la transizione climatica in Italia
Settembre 2023
Secondo stime preliminari degli investimenti necessari all’Italia per il raggiungimento degli obiettivi europei Fit-for-55, l’ammontare del fabbisogno finanziario complessivo è superiore ai 100 mld di euro medi annui, dei quali solo una frazione può essere coperta dalle risorse dedicate del PNRR o da risorse pubbliche. La necessità di una strategia finanziaria domestica appare peraltro tanto più necessaria ed urgente quanto più stingenti saranno i vincoli di finanza pubblica collegati alla riforma del Patto di Stabilità europeo.
Quanti investimenti sono necessari per decarbonizzare l’economia italiana?
Giugno 2023 DI Mario Noera e al.
Un’analisi propedeutica alla revisione del PNIEC. Le stime degli investimenti complessivi necessari all’Italia per allinearsi ai nuovi obiettivi europei Fit-for-55 oscillano tra 122 e 134 mld di euro medi annui. Gli investimenti aggiuntivi necessari sono quindi di 30-42 mld annui superiori a quanto a suo tempo preventivato dal PNIEC (2019) e 2-3 volte superiori all’ammontare dedicato dal PNRR (2021) alla transizione “green” nel quinquennio 2021-26 (14,4 mld medi annui).
Il ruolo di INVITALIA nella transizione
Gennaio 2022 DI Mario Noera, Silvia Ainio
Invitalia ha le caratteristiche statutarie ed operative di un Istituto Nazionale di Promozione (NPB). Quale ruolo gioca nel finanziamento, pubblico e privato della transizione?
Il ruolo di SACE nella transizione
Gennaio 2022 DI Mario Noera et al.
SACE può giocare un ruolo chiave nel finanziamento di imprese e investimenti green all’estero e in Italia contribuendo agli impegni climatici. Tuttavia, ciò comporta una modifica sostanziale della propria politica e del proprio portfolio.
Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nella transizione
Gennaio 2022 DI Mario Noera, Silvia Ainio
Analogamente ad altre istituzioni europee, CDP può svolgere la funzione strategica di cerniera tra l’impegno di risorse pubbliche e la mobilizzazione di capitali privati, soprattutto nel sostegno delle
infrastrutture e degli investimenti.
Banche del clima e Green Deal
Dicembre 2021 DI Mario Noera, Silvia Ainio
Questo rapporto riflette sulla necessità di trasformare gli Istituti di Promozione Nazionale italiani in vere e proprie Banche del Clima, per amplificare l’impatto delle risorse pubbliche dedicate alla transizione.
Una strategia italiana di finanza per il clima: quali impegni, risorse e canali
Ottobre 2021
Questo lavoro analizza e identifica nuovi impegni di finanza per il clima dell’Italia in vista del Vertice G20 e della COP26 di Glasgow e quali leve strategiche abbiamo a disposizio- ne, e come utilizzarle, per raggiungere gli obiettivi. Il lavoro dà seguito alla prima analisi pubblicata in giugno 2021 su “Finanza per il clima: Dove siamo, dove andiamo e quali nuovi impegni per l’Italia”.