L’articolo 2 dell’Accordo di Parigi prevede che tutti i flussi finanziari debbano allinearsi agli obiettivi di limitazione del riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi e con sforzi per raggiungere 1.5 gradi. È un principio che stenta a vedere un’applicazione reale nel nostro paese, nel settore privato così come nelle scelte di supporto pubblico alle imprese che investono all’estero, nella finanza per il clima e della cooperazione e sviluppo. La trasparenza degli investimenti, l’adozione della tassonomia europea e di impegni in linea con zero emissioni nette e l’esclusione di nuovi finanziamenti in fonti fossili, sono tra i presupposti di tali principi. Il programma vuole attivare un confronto su questo con le maggiori istituzioni finanziarie nazionali pubbliche e private, incluse CDP, SACE e Invitalia. Il programma Finanza lavorerà per una proposta di riforma fiscale anche nell’ottica della riforma del Patto di Stabilità europeo. La necessità di gestire l’ingente debito pubblico in parallelo a quella di raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, richiede l’adozione di una riforma fiscale ambientale.
24 Aprile, 2024
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