COP28

Q&A Finanza per il clima

Che cos’è la finanza per il clima?

Definizione IPCC (dal glossario dell’AR6 SYR): Non esiste una definizione condivisa di finanza per il clima. Il termine si applica alle risorse finanziarie dedicate ad affrontare i cambiamenti climatici da parte di tutti gli attori pubblici e privati dalla scala globale a locale, inclusi i flussi finanziari internazionali ai paesi in via di sviluppo per assisterli nell’affrontare i cambiamenti climatici.

La finanza per il clima ha l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas ad effetto serra e/o migliorare la capacità di adattamento e aumentare la resilienza agli impatti presenti e futuri dei cambiamenti climatici. I finanziamenti possono provenire da fonti private e pubbliche, incanalati da vari intermediari, e sono erogati attraverso una serie di strumenti, tra cui sovvenzioni, debito agevolato e non, e riallocazioni interne di bilancio.

 

Cos’è il goal dei 100 miliardi?

Alla Cop15 di Copenaghen, nel 2009, i paesi sviluppati si sono impegnati a fornire e mobilitare collettivamente 100 miliardi di dollari di finanziamenti annui per il clima entro il 2020, a supporto dei paesi in via di sviluppo. Quest’obiettivo è stato successivamente prorogato – alla Cop21 di Parigi – fino al 2025, anno in cui dovrà essere adottato un nuovo obiettivo di finanza climatica.

Secondo l’ultima pubblicazione dell’OCSE sulla finanza per il clima fornita e mobilizzata dai paesi sviluppati l’obiettivo potrebbe essere stato raggiunto nel 2022.

I dati OCSE indicano che nel 2021 sono stati forniti e mobilitati per i paesi in via di sviluppo 89,6 miliardi di dollari (+7,6% rispetto al 2020).

 

Quanto ha contribuito l’Italia al goal dei 100 miliardi?

Nel 2021 avrebbe dovuto versare 4,7 miliardi, ma ha contribuito solo al 64% della sua “quota equa rispetto al goal di finanza per il clima dei $100 miliardi.

(Vedi articolo ODI/ECCO)

 

Cos’è il Fondo per il Clima?

È il principale strumento che l’Italia ha adottato per perseguire gli obiettivi assunti nell’ambito dell’Accordo di Parigi.

È stato dotato di €840 milioni dal 2022 al 2026 per 5 anni, per un totale di 4 miliardi.

70% di questi finanziamenti dovrebbero andare all’Africa (3 miliardi nei prossimi 5 anni), equamente distribuiti per interventi di mitigazione e adattamento.

 

A quanto ammonta la finanza per il clima?

I flussi finanziari per il clima ammontano a circa 1.3 trilioni dollari (periodo 2021/2022), il doppio rispetto ai 653 miliardi di 2 anni fa. La maggior parte di questa crescita è attribuibile ad investimenti in mitigazione, soprattutto nel settore elettrico e dei trasporti. Il 90% dell’aumento è attribuibile a numero ristretto di paesi: Cina, USA, Europa, Brasile, Giappone e India.

 

Di quanto abbiamo bisogno per rimanere entro i target di Parigi?

CPI stima che avremmo bisogno entro il 2030 di 9 trilioni di dollari.

Il rapporto Stern-Songwe stima che per gli obiettivi dei paesi nei mercati emergenti e in via di sviluppo (esclusa la Cina) siano necessari 1 trilione nel 2025 e 2,4 trilioni entro il 2030.

L’aggiornamento di questo rapporto uscirà oggi e suddivide le principali priorità di investimento e di spesa in 5 categorie, cosi suddiviso tra mobilizzazione di risorse domestiche e finanziamenti esterni.

 

Investment/spending requirements for climate and sustainable development (bn$ per year by 2030)

Figure 2 – Mobilizing the necessary financing for the green transition ($ billion per year by 2030) -Source: LSE 2023

E la finanza per l’adattamento?

Il rapporto del 2023 dell’UNEP Adapation Gap ha stimato siano necessari circa 215 miliardi di dollari all’anno per questo decennio e che aumenteranno significantemente entro il 2050.

I finanziamenti per l’adattamento hanno raggiunto il massimo storico di 63 miliardi di dollari, +28% rispetto al 2019/2020, e sono prevalentemente forniti da attori pubblici (98%).

 

Che cos’è il Green Climate Fund?

E’ il più grande fondo multilaterale al mondo dedicato ad aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi climatica. E stato istituito nel 2010 nell’ambito della convenzione UNFCCC. Il Fondo ha avuto la sua mobilitazione iniziale di risorse (IRM) nel 2014, ricevendo 10,3 miliardi di dollari in impegni da 45 Paesi. Il GCF è stato rifinanziato (GCF-1) nel 2019, raccogliendo altri 10 miliardi di dollari in impegni da 32 Paesi. E’ in corso nel 2023 il second rifinanziamento (GCF-2), ad oggi ha raccolto 12.7 miliardi di dollari, cui 300 milioni di euro dall’Italia.

 

Esempi di fonti di finanziamento innovative?

Nuove fonti di finanziamento potrebbero venire da tassazioni a livello globale. Alcuni esempi correntemente discussi sono:

  • Tassa su estrazione di combustibili fossili
  • Tassa su biglietti aerei
  • Tassa sui carburanti per uso marittimo
  • Tassa sugli extra profitti legati derivanti dalla crisi energetica

Ogni opzione ha diversi pro e contro e diversi livelli di fattibilità ed equità.

 

In cosa consiste la trappola del debito?

Molti paesi in via di sviluppo si trovano schiacciati tra livelli di debito crescente e un costo di accesso al capitale molto più elevato che nei paesi sviluppati. Questo ostacola sia le riforme strutturali e gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di crescita a basse emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici, che la loro capacità di riprendersi dopo disastri come inondazioni o lunghe siccità.

 

Quanto viene speso per sussidi alle fonti fossili?

Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, a livello globale, il totale dei sussidi ai combustibili fossili ammontava a 7.000 miliardi di dollari nel 2022, pari a quasi il 7,1% del PIL mondiale.

Foto di micheile henderson 

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