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Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) traduce gli impegni dell’Unione europea verso l’Accordo di Parigi in politiche e obiettivi nazionali. L’attuale revisione deve rivedere gli impegni sulla base di un obiettivo di riduzione dei gas serra (GHG a livello UE) del -55% al 2030 rispetto al 1990, come declinati dal pacchetto ‘Fit for 55’.
Secondo le stime preliminari degli investimenti necessari all’Italia per il raggiungimento degli obiettivi europei Fit-for-55, l’ammontare del fabbisogno finanziario complessivo è superiore ai 100 mld di euro medi annui, dei quali solo una frazione può essere coperta dalle risorse dedicate del PNRR . Quest’evidenza impone di definire una strategia di mobilizzazione di ingenti risorse finanziarie pubbliche e private condizionali al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, di efficienza energetica, di riconversione del sistema produttivo e di aumento della resilienza del Paese ai cambiamenti climatici .
Lo studio comprende le ipotesi e il risultato delle simulazioni delle caratteristiche di un sistema elettrico sostanzialmente decarbonizzato al 2035, con uno step intermedio al 2030.
A partire dall’analisi del PNIEC vigente, in questo studio identifichiamo tre requisiti minimi attorno ai quali il Piano dovrebbe essere sviluppato, ovvero: 1. la sua utilità nel centrare gli obiettivi energia e clima al 2030, allineando la strategia di decarbonizzazione rispetto agli obiettivi 2050; 2. la sua trasversalità nell’identificare le politiche di supporto alla transizione, fornendo gli elementi per una sostenibilità economica e sociale della transizione; 3. la sua efficacia nel consegnare i risultati attesi.
In questo studio sono stati individuati una serie di elementi minimi funzionali a rendere coerente e coordinata l’azione sul clima. Elementi che idealmente dovrebbero convergere in un unico strumento normativo, quale per l’appunto una Legge quadro sul clima.
Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) traduce gli impegni dell’Unione europea verso l’Accordo di Parigi in politiche e obiettivi nazionali. L’attuale revisione deve rivedere gli impegni sulla base di un obiettivo di riduzione dei gas serra (GHG a livello UE) del -55% al 2030 rispetto al 1990, come declinati dal pacchetto ‘Fit for 55’.
Secondo le stime preliminari degli investimenti necessari all’Italia per il raggiungimento degli obiettivi europei Fit-for-55, l’ammontare del fabbisogno finanziario complessivo è superiore ai 100 mld di euro medi annui, dei quali solo una frazione può essere coperta dalle risorse dedicate del PNRR . Quest’evidenza impone di definire una strategia di mobilizzazione di ingenti risorse finanziarie pubbliche e private condizionali al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, di efficienza energetica, di riconversione del sistema produttivo e di aumento della resilienza del Paese ai cambiamenti climatici .
Lo studio comprende le ipotesi e il risultato delle simulazioni delle caratteristiche di un sistema elettrico sostanzialmente decarbonizzato al 2035, con uno step intermedio al 2030.
A partire dall’analisi del PNIEC vigente, in questo studio identifichiamo tre requisiti minimi attorno ai quali il Piano dovrebbe essere sviluppato, ovvero: 1. la sua utilità nel centrare gli obiettivi energia e clima al 2030, allineando la strategia di decarbonizzazione rispetto agli obiettivi 2050; 2. la sua trasversalità nell’identificare le politiche di supporto alla transizione, fornendo gli elementi per una sostenibilità economica e sociale della transizione; 3. la sua efficacia nel consegnare i risultati attesi.
In questo studio sono stati individuati una serie di elementi minimi funzionali a rendere coerente e coordinata l’azione sul clima. Elementi che idealmente dovrebbero convergere in un unico strumento normativo, quale per l’appunto una Legge quadro sul clima.