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L’analisi delle rendicontazioni pubbliche presentate dall’Italia alla Commissione Europea tra il 2014 e il 2024 evidenzia criticità nell’utilizzo dei proventi generati dalle aste dell’EU Emissions Trading System (EU ETS). Esaminando i ricavi delle aste ETS emergono significative carenze nella pianificazione della spesa e nella tracciabilità dei fondi utilizzati. Solo il nove percento dei ricavi generati dal sistema sono stati spesi in misure di contrasto ai cambiamenti climatici.
Per l’Unione europea, le stime degli investimenti necessari per l’implementazione del Green Deal implicano un ammontare di investimenti annui, nel periodo 2021-2030, dell’ordine di circa 1.285 miliardi all’anno, pari all’8% del Pil UE 2022. La costituzione di un fondo sovrano europeo dedicato all’energia ed al clima dovrebbe rappresentare un tema dirimente del dibattito politico, soprattutto nella prospettiva della prossima elezione del Parlamento europeo e del rinnovo della Commissione.
Le elezioni europee 2024 saranno un momento chiave per il futuro del Green Deal europeo e per le politiche climatiche dell’Unione. La futura Commissione e il nuovo Parlamento europeo potranno continuare questo percorso, garantendo il raggiungimento degli obiettivi al 2030, necessari per scongiurare gli effetti più disastrosi del cambiamento climatico. Potranno inoltre, e soprattutto, rendere la transizione energetica sostenibile da un punto di vista socioeconomico.
Nel maggio 2022 la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, con l’obiettivo di affrancare l’Unione europea dalla dipendenza dalle importazioni energetiche russe entro il 2027. Il Governo italiano ha aggiornato in questo senso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La transizione ecologica è fondamentale sia per il raggiungimento degli obiettivi climatici contenuti nello European Green Deal, sia per quelli di innovazione e competitività industriale del Green Deal Industrial Plan. La transizione è pertanto un prerequisito per la crescita e la sostenibilità del debito.
Un'analisi della revisione delle regole per le infrastrutture energetiche europee transfrontaliere.
L’analisi delle rendicontazioni pubbliche presentate dall’Italia alla Commissione Europea tra il 2014 e il 2024 evidenzia criticità nell’utilizzo dei proventi generati dalle aste dell’EU Emissions Trading System (EU ETS). Esaminando i ricavi delle aste ETS emergono significative carenze nella pianificazione della spesa e nella tracciabilità dei fondi utilizzati. Solo il nove percento dei ricavi generati dal sistema sono stati spesi in misure di contrasto ai cambiamenti climatici.
Per l’Unione europea, le stime degli investimenti necessari per l’implementazione del Green Deal implicano un ammontare di investimenti annui, nel periodo 2021-2030, dell’ordine di circa 1.285 miliardi all’anno, pari all’8% del Pil UE 2022. La costituzione di un fondo sovrano europeo dedicato all’energia ed al clima dovrebbe rappresentare un tema dirimente del dibattito politico, soprattutto nella prospettiva della prossima elezione del Parlamento europeo e del rinnovo della Commissione.
Le elezioni europee 2024 saranno un momento chiave per il futuro del Green Deal europeo e per le politiche climatiche dell’Unione. La futura Commissione e il nuovo Parlamento europeo potranno continuare questo percorso, garantendo il raggiungimento degli obiettivi al 2030, necessari per scongiurare gli effetti più disastrosi del cambiamento climatico. Potranno inoltre, e soprattutto, rendere la transizione energetica sostenibile da un punto di vista socioeconomico.
Nel maggio 2022 la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, con l’obiettivo di affrancare l’Unione europea dalla dipendenza dalle importazioni energetiche russe entro il 2027. Il Governo italiano ha aggiornato in questo senso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La transizione ecologica è fondamentale sia per il raggiungimento degli obiettivi climatici contenuti nello European Green Deal, sia per quelli di innovazione e competitività industriale del Green Deal Industrial Plan. La transizione è pertanto un prerequisito per la crescita e la sostenibilità del debito.
Un'analisi della revisione delle regole per le infrastrutture energetiche europee transfrontaliere.