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Tra i risultati della COP29, il protagonista è il nuovo obiettivo di finanza per il clima (NCQG), con il quale il mondo si è impegnato a mobilitare almeno 300 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a contrastare il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Ma il testo sull’NCQG è solo una parte del documento finale che è stato approvato alla COP29, il Baku Climate Unity Pact, che include accordi su mitigazione, adattamento e molto altro.
Sullo sfondo di una ondata di caldo nel Mediterraneo molto acuta, i leader internazionali non possono ignorare il ruolo che il cambiamento climatico esercita nell’esasperare le criticità, soprattutto nel continente africano. La comunità scientifica internazionale ha inequivocabilmente riconosciuto la causa antropica del cambiamento climatico radicata nell’utilizzo dei combustibili fossili. Le conseguenze sono palesi in termini di impatti fisici e sui sistemi idrici e alimentari e implicazioni socio-economiche, geopolitiche e sicuritarie, incluso un nesso evidente con i fenomeni migratori.
In questo nuovo studio analizziamo la strategia europea per l’emancipazione dal gas russo. Le soluzioni coinvolgono il Mediterraneo ma con Algeria ed Egitto servono partnership strategiche non la creazione di altre fragili dipendenze che rischiano inoltre di minare il raggiungimento degli obiettivi climatici.
Questo lavoro analizza e identifica nuovi impegni di finanza per il clima dell’Italia in vista del Vertice G20 e della COP26 di Glasgow e quali leve strategiche abbiamo a disposizio- ne, e come utilizzarle, per raggiungere gli obiettivi. Il lavoro dà seguito alla prima analisi pubblicata in giugno 2021 su “Finanza per il clima: Dove siamo, dove andiamo e quali nuovi impegni per l’Italia”.
Tra i risultati della COP29, il protagonista è il nuovo obiettivo di finanza per il clima (NCQG), con il quale il mondo si è impegnato a mobilitare almeno 300 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a contrastare il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Ma il testo sull’NCQG è solo una parte del documento finale che è stato approvato alla COP29, il Baku Climate Unity Pact, che include accordi su mitigazione, adattamento e molto altro.
Sullo sfondo di una ondata di caldo nel Mediterraneo molto acuta, i leader internazionali non possono ignorare il ruolo che il cambiamento climatico esercita nell’esasperare le criticità, soprattutto nel continente africano. La comunità scientifica internazionale ha inequivocabilmente riconosciuto la causa antropica del cambiamento climatico radicata nell’utilizzo dei combustibili fossili. Le conseguenze sono palesi in termini di impatti fisici e sui sistemi idrici e alimentari e implicazioni socio-economiche, geopolitiche e sicuritarie, incluso un nesso evidente con i fenomeni migratori.
In questo nuovo studio analizziamo la strategia europea per l’emancipazione dal gas russo. Le soluzioni coinvolgono il Mediterraneo ma con Algeria ed Egitto servono partnership strategiche non la creazione di altre fragili dipendenze che rischiano inoltre di minare il raggiungimento degli obiettivi climatici.
Questo lavoro analizza e identifica nuovi impegni di finanza per il clima dell’Italia in vista del Vertice G20 e della COP26 di Glasgow e quali leve strategiche abbiamo a disposizio- ne, e come utilizzarle, per raggiungere gli obiettivi. Il lavoro dà seguito alla prima analisi pubblicata in giugno 2021 su “Finanza per il clima: Dove siamo, dove andiamo e quali nuovi impegni per l’Italia”.