Il RepowerEU è il piano con il quale l’Unione europea ha l’obiettivo di rafforzare la propria autonomia strategica, aumentando l’indipendenza energetica da fornitori inaffidabili e permettendo, di conseguenza, di accelerare la transizione verso energie pulite e di rafforzare la competitività industriale europea. Il piano è nato dal bisogno dell’Europa di distaccarsi dai combustibili fossili forniti dalla Russia dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina. È infatti stato presentato dalla Commissione europea nel maggio 2022, vale a dire pochi mesi dopo l’inizio dell’invasione, venendo poi adottato ufficialmente nel febbraio 2023.
Il REPowerEU poggia su quattro pilastri rappresentati da quattro pratiche da adottare al fine di raggiungere gli obiettivi che la Commissione europea si è posta con il piano. Esse sono:
- la sostituzione delle fonti fossili provenienti dalla Russia e la diversificazione delle forniture;
- un miglior risparmio ed efficientamento energetico;
- l’aumento dell’uso di energie pulite;
- il finanziamento di nuove infrastrutture.
Il piano si pone quindi l’obiettivo di ridurre le importazioni di gas naturale dalla Russia di due terzi entro un anno dalla sua adozione – ovvero entro febbraio 2024 – per poi eliminarle definitivamente ben prima del 2030. L’obiettivo è da raggiungere proprio attraverso la ridefinizione dei partner strategici internazionali ed alla diversificazione delle forniture.
Il REPowerEU è strutturato in diversi punti, raggruppabili in misure a breve e misure a medio termine. Fra le prime troviamo, ad esempio, l’identificazione di nuovi fornitori di energia che siano affidabili e con i quali sia possibile stabilire dei partenariati stabili, anche in vista di una futura cooperazione riguardante gas rinnovabili e a basse emissioni. O ancora, l’accelerazione dei progetti in settori come il fotovoltaico, l’eolico e dell’idrogeno rinnovabile e l’aumento della produzione di biometano, con le quali l’Europa punta a ridurre complessivamente l’importazione di quasi 70 miliardi di metri cubi di gas russo. A far parte delle misure a breve termine è anche una piattaforma comune europea attraverso la quale gli Stati membri possono fare acquisti congiunti di gas, gas naturale liquido (GNL) e idrogeno.
Fra le misure a medio termine, che saranno da attuare entro il 2027, troviamo, in primo luogo, la formulazione di nuovi piani REPowerEU a livello nazionale per ciascuno Stato membro. Altre misure a medio termine sono il rafforzamento della decarbonizzazione industriale, la facilitazione e la velocizzazione delle autorizzazioni per le energie rinnovabili e progetti per aumentare l’idrogeno rinnovabile con il quale alimentare l’industria europea. Poi, diverse misure medio termine del REPowerEU si legano con il Fit for 55, il pacchetto di misure con il quale la Commissione europea ha definito i propri obiettivi intermedi verso la neutralità carbonica. Infatti, alcuni obiettivi del primo sono un aggiornamento e un miglioramento di quelli del secondo. Tra questi troviamo l’aggiornamento sia dell’obiettivo per il miglioramento dell’efficienza energetica – che passa dal 9% nel Fit for 55 al 13% nel REPowerEU – sia di quello dell’aumento della quota di energia rinnovabile nel mix energetico UE entro il 2030 – dal 40 al 45%.
Per finanziare il piano, l’Unione europea ha previsto di utilizzare soprattutto parte dei fondi non spesi del piano Next Generation EU (il dispositivo per la ripresa e resilienza post-Covid-19), che ammontano a 225 miliardi di euro. In secondo luogo, l’UE ha pianificato anche l’utilizzo dei proventi dell’ETS, il sistema di scambio di quote di emissioni contenuto nel pacchetto Fit for 55. Ulteriori fondi deriveranno da fondi europei e da stanziamenti nazionali per un totale di circa 210 miliardi di investimenti complessivi.
Photo by Karolina Grabowska