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Un anno di REPowerEU: gli effetti sul PNRR italiano

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Nel maggio 2022 la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, con l’obiettivo di affrancare l’Unione europea dalla dipendenza dalle importazioni energetiche russe entro il 2027.

Per realizzare questo obiettivo venivano proposte soluzioni strutturali: investimenti in rinnovabili ed efficienza energetica. E soluzioni emergenziali, di breve periodo, che includono, diversamente dalle condizionalità del PNRR, la possibilità di investimenti verso misure che non prevedono l’applicazione del principio DNSH (Do Not Significant Harm), come le infrastrutture di gas naturale. Tali soluzioni devono essere funzionali a garantire la diversificazione dell’approvvigionamento di fonti fossili e non in contraddizione con i Piani nazionali integrati energia e clima (PNIEC).

Il Governo italiano ha aggiornato in questo senso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevedendo un nuovo capitolo di spesa con risorse pari a 19,26 miliardi, finanziato attraverso i definanziamenti (15,9 miliardi) e ulteriori risorse UE. Il Governo ha proceduto, inoltre, ad aggiornare i progetti previsti dal PNRR, riducendo o eliminando alcuni dei finanziamenti originariamente inclusi. Tuttavia, rispetto ai progetti definanziati, il Governo si propone di trovare le coperture attraverso altri fondi non meglio specificati.

Con l’introduzione di REPowerEU, la Commissione chiede che le modifiche del PNRR e i nuovi progetti tengano in considerazione gli obiettivi UE. In particolare, si dovrà migliorare il procedimento autorizzativo delle rinnovabili, prevedere agevolazioni fiscali e sostegno finanziario verso le tecnologie pulite, contrastare la povertà energetica, formare i lavoratori, e diversificare dalle forniture di gas russo. Nonostante le linee guida della Commissione, e la pressoché contemporanea stesura del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, si evidenzia come i due documenti non facciano esplicito riferimento l’uno all’altro, benché evidentemente sovrapposti. Tale sinergia è di importanza centrale, poiché permetterebbe una valutazione delle risorse finanziarie pubbliche a sostegno dell’attuazione del PNIEC.

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Foto di Ivan Oštrić

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