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Riforma del mercato elettrico dell’UE: il punto di vista di ECCO

La risposta di ECCO alla consultazione sulla Riforma del mercato elettrico dell’UE è disponibile, in lingua inglese, qui.

L’attuale crisi energetica ha messo in luce alcune vulnerabilità dell’attuale struttura del mercato elettrico dell’UE. Nell’assetto attuale, il prezzo dell’elettricità è in larga misura correlato al prezzo del combustibile marginale, che di solito è il gas. Ciò significa che l’aumento del prezzo del gas ha fatto lievitare le bollette dell’elettricità a un livello insostenibile per i consumatori, nonostante la crescente quota di energie rinnovabili nel mix energetico. A loro volta, i generatori di energia elettrica che hanno bassi costi di produzione (come le fonti rinnovabili) hanno beneficiato di profitti  in eccesso inaspettati, mentre la loro redditività minima è stata spesso protetta dal sostegno pubblico. Di conseguenza, i mercati energetici dell’UE sono stati soggetti a un aumento degli interventi normativi ad hoc per la fissazione dei prezzi, mirati da un lato ai profitti inattesi e dall’altro al sostegno dei consumatori per proteggere i grandi consumatori industriali, le PMI e le famiglie dai prezzi elevati e dall’eccessiva volatilità. Questi interventi hanno tuttavia dimostrato di avere dei limiti e hanno causato una crescente incertezza sui futuri sviluppi normativi.

La Commissione sta valutando modifiche politiche a lungo termine alla struttura del mercato dell’energia elettrica per garantire che i benefici derivanti dall’aumento della diffusione delle energie rinnovabili arrivino ai consumatori, preservando al contempo gli incentivi agli investimenti per i produttori. La Commissione ha quindi avviato una consultazione in merito, che si chiude oggi, e intende adottare la proposta con le relative modifiche alla struttura del mercato dell’elettricità entro la fine del primo trimestre del 2023.

La risposta di ECCO alla consultazione sulla Riforma del mercato elettrico dell’UE è disponibile, in lingua inglese, qui.

Secondo ECCO, lo shock dei prezzi causato dal gas ha un precedente negli shock dei prezzi dei combustibili fossili causati dal petrolio, nuovamente un combustibile fossile. Se da un lato i consumatori devono essere protetti dai prezzi elevati, dall’altro è altrettanto importante che il segnale di prezzo sia mantenuto a un livello tale da incentivare l’efficienza energetica e la riduzione del consumo di energia, nonché le soluzioni di risposta alla domanda e il bilanciamento della rete. Ristrutturare interamente i mercati elettrici europei, sperando di nascondere gli effetti di quella che è una vera e propria fragilità nell’approvvigionamento dei combustibili fossili, non farebbe altro che ritardare la transizione verso le fonti rinnovabili e quindi ritardare il raggiungimento di una vera e propria soluzione a lungo termine del problema.

Incentivare l’adozione di contratti energetici a lungo termine per accompagnare lo sviluppo di nuovi impianti di energia rinnovabile, come proposto dalla Commissione europea, sarebbe una mossa positiva.

Alcuni degli strumenti chiave che consentirebbero di raggiungere questo obiettivo sono:

  • Accelerare lo sviluppo dell’accumulo di energia attraverso aste pubbliche come quelle attivate dall’Italia e che sono attualmente in attesa dell’approvazione della Commissione Europea per gli aiuti di Stato.
  • Rendere disponibile sul mercato la capacità di stoccaggio attraverso “certificati di stoccaggio” che possono aiutare le aziende di servizi pubblici a coprire il rischio nell’acquisto di produzione da fonti rinnovabili e nell’impegno con i clienti a fornire energia rinnovabile.
  • Rendere disponibile la tariffazione dinamica dell’energia per tutti i consumatori, sfruttando i contatori intelligenti (che in Italia sono già stati ampiamente pagati in diverse aree della rete).
  • Aggiornare il mercato della capacità in modo che non incentivi più eccessivamente la nuova capacità di gas e si concentri invece sulla prevenzione delle chiusure improvvise degli impianti di gas esistenti e sulla facilitazione dell’installazione delle infrastrutture necessarie per l’aggregazione della flessibilità della domanda.

Photo by Rodolfo Clix

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