EPBD Direttiva Case green trilogo fra commissione, parlamento e consiglio europeo
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Direttiva case green: serve un accordo tra Consiglio, Commissione e Parlamento UE

Si è tenuto giovedì 12 ottobre 2023, a Bruxelles il terzo trilogo dell’EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). Al centro del confronto tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo, le questioni centrali di una direttiva fondamentale per l’efficientamento degli edifici europei.

Erano possibili vari scenari. Un accordo di massima poteva dare forza alla Direttiva, al contrario, un mancato accordo significava l’uscita di questo file dalle priorità in agenda della Presidenza spagnola (luglio-dicembre 2023). Questo ha lasciato alla prossima Presidenza belga il compito di concludere le trattative con tempistiche ristrette prima del termine di questa legislatura.

Tra le questioni sul tavolo, la più rilevante è quella relativa a obiettivi e tempistiche di efficientamento del patrimonio edilizio di ciascun paese. In Italia, il dibattito sulla direttiva ‘Case green’ si è concentrato sulla difficoltà e sui costi associati a un obiettivo considerato troppo sfidante. Questo trilogo è stato l’occasione per accordarsi a livello europeo su un obiettivo raggiungibile da tutti i Paesi membri, verso una progressiva riduzione della dipendenza dalle importazioni di gas.

L’EPBD è un tassello fondamentale dell’European Green Deal ed è centrale anche nella strategia di sovranità energetica che l’Europa ha lanciato con REPowerEU. Obiettivo: rendere l’Italia e l’Europa indipendenti dall’incertezza politica dei paesi produttori di fonti fossili, Russia in particolare, proteggere consumatori e aziende dalle fluttuazioni del prezzo del gas, e rispondere ai temi sociali del disagio abitativo e della povertà.

Il completamento del processo legislativo dell’EPBD è anche un presupposto fondamentale per il varo del piano sulle pompe di calore annunciato dalla Commissaria Kadri Simson il 28 settembre scorso. L’Italia, seconda industria manifatturiera europea e leader mondiale nei sistemi di climatizzazione, è in ottima posizione per beneficiare in termini economici e occupazionali da una forte spinta a questo mercato.

La definizione di una strategia di lungo termine per l’efficienza contribuisce in primo luogo a indirizzare e stabilizzare la politica energetica, ed è anche alla base della creazione di un ecosistema favorevole al processo di innovazione tecnologica che indirizzi e ottimizzi gli investimenti pubblici e privati. In presenza di un percorso chiaro a cui allinearsi rispetto all’efficientamento degli edifici, le produzioni industriali esistenti e future possono pianificare con anticipo e investire con sicurezza, riducendo i rischi di una perdita di competitività dell’economia italiana ed europea all’interno di un mercato sempre più globale.

In quest’ottica, l’Italia necessita di definire un piano di efficientamento del proprio parco immobiliare. Lo strumento esistente, il Superbonus, viene oggi messo in discussione per il peso che produce sulle finanze dello Stato rispetto agli obiettivi raggiunti. L’EPBD può servire come bussola per una riscrittura di questo strumento e per ottimizzare l’indirizzo delle risorse dedicate, in modo che funzioni come leva per gli investimenti del settore privato e per favorire la progressiva strutturazione e crescita del comparto industriale e produttivo interessato.

Un avanzamento della Direttiva EPBD avrebbe dato un segnale importante rispetto all’urgenza e all’importanza dell’efficientamento degli edifici residenziali e pubblici e un indirizzo chiaro alle aziende italiane del settore e alle loro filiere. Un mancato accordo, invece, poteva mettere in dubbio la possibilità di varare questa legislazione in tempi brevi, creando incertezza negli investitori, e rischia di rappresentare la perdita di una opportunità per il settore delle costruzioni, dell’impiantistica e di tutte le filiere produttive a essi legate.

 

Foto di Kindel Media

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