Leggi il policy briefing “Presidenza italiana G7: il ruolo cruciale dei Piani di transizione e la necessità di un approccio sistemico alla finanza”
Il 24 e 25 maggio, a Stresa, sul Lago Maggiore, avrà luogo la riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G7, sotto la guida della Presidenza italiana. Questo incontro avviene in un contesto di profonda instabilità geopolitica internazionale. Molti Paesi a basso reddito stanno subendo le conseguenze delle molteplici crisi globali, unite alla mancanza di risorse finanziarie per investimenti cruciali in beni pubblici, come sanità, sicurezza alimentare e lotta al cambiamento climatico.
La fiducia nei confronti dell’Occidente e delle istituzioni finanziarie internazionali è in declino. Un calo di fiducia che mette a rischio anche negoziati internazionali come l’Accordo di Parigi sul clima. In particolare se non verrà trovato un accordo sul nuovo obiettivo finanziario per il clima (il cosiddetto New Collective Quantified Goal on Climate Finance – NCQG) che dovrebbe essere raggiunto il prossimo novembre, alla COP29 di Baku.
La lotta al cambiamento climatico necessita di un sostanziale aumento dei finanziamenti, sotto forma di sovvenzioni e prestiti agevolati. Sono necessarie inoltre fonti di finanziamento innovative, soprattutto in un momento in cui lo spazio fiscale si sta riducendo, nonché la mobilitazione di finanziamenti privati.
Solo qualche settimana fa, i Ministri compenti per ambiente, clima e energia, dello stesso consesso G7 a guida italiana, riuniti a Venaria (TO) hanno riconosciuto la necessità di sbloccare finanziamenti per il clima nell’ordine di migliaia di miliardi e di andare oltre l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari.
I colleghi competenti di finanza e politiche monetarie saranno in grado di cogliere questa sfida, contribuendo a costruire un nuovo scenario economico volto alla cooperazione, ricostruendo la fiducia tra le nazioni?
Guarda il media briefing “Il G7 Finanze di Stresa attraverso la lente clima”
Quali saranno i temi al centro del confronto negoziale di Stresa?
Il rifinanziamento di IDA21
IDA è l’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo, un’istituzione della Banca Mondiale e rappresenta la più importante fonte globale di finanziamento per lo sviluppo. Quest’anno a dicembre si concluderà il suo ventunesimo rifinanziamento. Il Presidente della Banca Mondiale, Ajay Banga, ha chiesto ai donatori un rifinanziamento record di 30 miliardi di dollari. Una cifra simbolo, che grazie al modello finanziario ibrido di IDA permetterebbe di raggiungere un totale di oltre 100 miliardi di dollari in prestiti effettivi. Un aumento del 25% nel rifornimento di IDA21 sarebbe un primo passo cruciale verso la ricostruzione della fiducia con i Paesi africani, 19 Capi di Stato e di Governo africani ne hanno appena discusso il 28-29 aprile in un Summit dedicato.
Riforma del debito globale
La capacità di molti Paesi in via di sviluppo di investire nella transizione energetica, affrontare i cambiamenti climatici e lottare contro la povertà è seriamente compromessa dagli alti livelli di debito pubblico e dai costi associati. In questo contesto, l’aumento del finanziamento agevolato aiuterebbe a ridurre il debito per gli Stati africani, promuovendo la stabilità regionale e migliorando le relazioni Nord-Sud. Il G7 dovrebbe, infatti, sostenere ulteriori riforme del Common Debt Framework per accelerare il ritorno alla sostenibilità del debito e incoraggiare il Fondo Monetario Internazionale (IMF) a incorporare le considerazioni climatiche nelle analisi di sostenibilità del debito e a rivedere i criteri di ammissibilità del Fondo per la resilienza e la sostenibilità. Il G7 può impegnarsi nell’offrire clausole di debito resilienti per il clima (CRDC), ribadendo l’invito a tutti i creditori a utilizzare questi strumenti.
Riforma delle Banche Multilaterali di Sviluppo
Un altro pilastro fondamentale è la necessità di triplicare le risorse per lo sviluppo investite dalle Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS) e dalle Istituzioni Finanziare per lo Sviluppo (DFI) entro il 2030. Le riforme degli indicatori di adeguatezza patrimoniale (CAF review) sono cruciali per aumentare il potere di leva delle banche. Il G7 dovrebbe accogliere con favore la conferma da parte delle agenzie di rating del credito che le BMS dispongono di un ampio margine di manovra per aumentare i coefficienti di leva finanziaria senza mettere a rischio i rating tripla A, e dovrebbe invitare pubblicamente le BMS a riflettere concretamente questi recenti sviluppi.
Vista la decisione favorevole del FMI che consente l’uso dei Diritti Speciali di Prelievo (SDR) come capitale ibrido, i Paesi G7 dovrebbero supportare il meccanismo della Banca Africana di Sviluppo (AfDB) e della Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) assicurando che possa entrare in funzione il prima possibile.
Il ruolo chiave dei Piani di Transizione
È necessario che anche i Piani di Transizione (TP) siano posti al centro dell’agenda finanziaria del G7 in quanto strumenti strategici per riorientare le scelte di investimento privato e pubblico verso sistemi economici sostenibili. I Piani, infatti, offrono una visione chiara sui percorsi di allineamento delle strategie di aziende, istituzioni finanziarie e istituzioni pubbliche agli obiettivi globali di decarbonizzazione. Tali Piani sono composti da una serie di obiettivi e azioni necessarie per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, e quindi competitiva nei prossimi decenni.
Come sottolineiamo in questo policy brief, i Piani sono strumenti primari per riprogettare le scelte di investimento private e pubbliche creando un sistema economico omogeneo, integrato e resiliente. Quando integrati nei quadri normativi, i Piani, oltre che supportare il rafforzamento della strategia dell’ente interessato, diventano strumenti chiave di trasparenza. I Piani richiedendo a tutti gli attori economici di divulgare dati dettagliati sui loro progressi verso la riduzione delle emissioni e verso la trasformazione dei propri prodotti e servizi in ottica di transizione.
Il G7 ha l’opportunità di rafforzare l’importanza di questi Piani di Transizione, elevando il livello di ambizione e incoraggiando il settore privato a sviluppare e implementare Piani credibili, all’interno di un framework comune. Un impegno deciso da parte del G7 verso l’integrazione dei Piani nelle politiche economiche globali assicurerebbe che ogni azione intrapresa sia orientata a costruire un’economia resiliente e a basse emissioni di carbonio.
La riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G7 a Stresa rappresenta, quindi, una piattaforma critica per affrontare le sfide globali finanziare del nostro tempo. Con impegni ambiziosi e cooperativi, il G7 può fare passi avanti significativi verso una governance economica globale più giusta e sostenibile, ricostruendo la fiducia tra le nazioni e collaborando nel raggiungimento dell’obiettivo comune di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Leggi il policy briefing “Presidenza italiana G7: il ruolo cruciale dei Piani di transizione e la necessità di un approccio sistemico alla finanza”
Foto di Towfiqu barbhuiya