L’azione climatica può essere vista come una sfida da affrontare su due fronti. Da un lato, occorre fare i conti con gli effetti, talvolta irreversibili, che il cambiamento climatico sta già avendo sul nostro pianeta, ovvero l’adattamento. Dall’altro, occorre evitare che questi effetti si inaspriscano in futuro, intervenendo con misure di prevenzione, la mitigazione.
Con mitigazione e adattamento intendiamo due processi ben distinti: il primo riguarda le cause del cambiamento climatico, mentre il secondo è legato alle sue conseguenze.
Per adattamento intendiamo quelle misure che hanno l’obiettivo di minimizzare gli impatti del cambiamento climatico, aumentando la resilienza delle società. Al contrario, quando si parla di mitigazione si intendono tutte quelle misure che vanno ad agire direttamente sulla causa dei cambiamenti climatici – ovvero le emissioni di gas serra – al fine di ridurre gli impatti che questi ultimi avranno in futuro. La mitigazione ha quindi l’obiettivo di ridurre la concentrazione di gas climalteranti nell’atmosfera, mirando sia a ridurre le emissioni, per esempio smettendo di bruciare combustibili fossili per produrre energia, che ad aumentare gli assorbimenti, per esempio proteggendo e favorendo la crescita di aree forestali sul nostro pianeta.
La mitigazione è fondamentale per il conseguimento dell’obiettivo, specificato nell’Accordo di Parigi, di limitare l’innalzamento delle temperature medie globali di 1,5 °C rispetto all’era pre-industriale. Secondo l’IPCC, infatti, per il raggiungimento degli obiettivi servirà un taglio netto delle emissioni del 43% rispetto ai livelli del 2019 da conseguire entro il 2030.
Esempi di misure
Adattamento
La costruzione di barriere per contrastare l’innalzamento del livello del mare o la costruzione di infrastrutture ed aree urbane in zone non costiere. O ancora, le nuove tecniche in campo agricolo, che permettono la coltura di alimenti a scarso bisogno d’acqua nelle zone più colpite da siccità, la ricerca in campo medico per lo studio e la cura di malattie che con ogni probabilità si diffonderanno con l’aumentare delle temperature in alcune regioni del mondo e l’aumento della capacità e dell’efficienza dei corpi di prevenzione ed estinzione degli incendi, a fronte dell’aumento della frequenza e della portata di questi ultimi.
Mitigazione
L’abbandono dei combustibili fossili, a vantaggio dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, la transizione da veicoli con motore a combustione verso veicoli elettrici o l’introduzione di sistemi di scambio di emissioni o di una tassa sul carbonio. Questi hanno come obiettivo la riduzione delle emissioni di gas serra, necessaria per limitare l’aumento della temperatura media globale nei prossimi decenni. Altri esempi includono pratiche come la riforestazione, la protezione di aree forestali e la preservazione degli oceani, con l’obiettivo di aumentare la capacità di assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera.
Mitigazione e adattamento: due fronti, un obiettivo comune
Pur essendo differenti tra loro a livello pratico, mitigazione e adattamento sono processi di reciproca dipendenza. Infatti, le azioni di adattamento nei prossimi decenni dipenderanno fortemente da quelle di mitigazione poste in essere oggi. Fare meno mitigazione oggi, significa interventi di adattamento più forti domani, rischiando addirittura di comprometterne la riuscita.
Foto di Kindel Media