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Standard comuni e condivisi per la sicurezza e la resilienza delle filiere dei minerali critici

Leggi il briefing “Lo sviluppo di standard comuni condivisi per la sicurezza e la resilienza delle filiere dei minerali critici” qui.

Gli sforzi di mitigazione necessari a contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C in un percorso compatibile con il traguardo di emissioni nette zero, richiedono una trasformazione radicale del sistema energetico globale, sostenuta dalle energie rinnovabili e dall’elettrificazione dei consumi finali in tutti i settori dell’economia (IEA). L’aumento della produzione e il ritmo di penetrazione delle tecnologie pulite necessarie a questa trasformazione dipendono in modo critico dalla disponibilità di minerali critici.

L’elevata frammentazione geografica delle attività estrattive e il predominio asiatico nelle fasi di lavorazione e raffinazione dei minerali critici richiedono una progressiva diversificazione, rimodulazione e rafforzamento della struttura delle supply chain globali per gestire i rischi di approvvigionamento. Ciò evidenzia la necessità di regole concordate a livello globale per indirizzare l’elaborazione di metriche ambientali, sociali e di governance (ESG) in linea con standard tecnici qualificati per la divulgazione delle informazioni.

Negli ultimi anni si è assistito alla proliferazione di schemi, metodologie e metriche di rendicontazione della sostenibilità per soddisfare esigenze informative in continua evoluzione. Questa situazione è di ostacolo alla comparabilità delle informazioni disponibili e, insieme alla mancanza di dati affidabili e certificati, influisce negativamente sulla trasparenza e sull’efficienza del mercato. La definizione e l’adozione di standard globali condivisi consentirebbe agli stakeholder di valutare e confrontare gli sforzi delle imprese in materia di sostenibilità in modo più significativo, efficace ed efficiente.

Diversi Paesi si stanno muovendo in questa direzione. In Italia, il Tavolo Tecnico per le Materie Prime Critiche mira a rafforzare il coordinamento e a formulare proposte per la creazione di condizioni normative, economiche e di mercato che garantiscano un approvvigionamento sicuro e sostenibile di questi materiali. Il lavoro del Tavolo informerà le priorità dell’Italia nel contesto dell’imminente legge europea sulle materie prime critiche.

Tutti i Paesi del G7 fanno parte dell’iniziativa multilaterale Mineral Security Partnership. Nel contesto del G7, la necessità di migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento è stata identificata come una priorità critica sotto la Presidenza del Regno Unito nel 2021 e successivamente portata avanti dalla Presidenza tedesca nel 2022, come riconosciuto nel comunicato finale dei leader. La Presidenza giapponese del G7 del 2023 dovrebbe istituire un Gruppo di lavoro di esperti sui minerali critici per approfondire ulteriormente le discussioni.

La presidenza italiana del G7 nel 2024 potrebbe essere un’opportunità per portare avanti il lavoro del G7 sulla resilienza della catena di approvvigionamento.

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Foto di Vedrana Filipovic

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