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Industria e elettrificazione: opportunità strategiche per il Piano Nazionale Energia e Clima

Leggi il policy briefing “Industria e elettrificazione: quali opportunità strategiche per il Piano Nazionale Energia e Clima”

Esiste un’opportunità strategica nell’inquadrare le prospettive dello sviluppo industriale del Paese dentro il percorso di riduzione delle emissioni di gas serra. La definizione del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC), attesa entro il prossimo giugno, rappresenta un’occasione unica per farlo.

La decarbonizzazione dei processi produttivi presenta complessità collegate alla disponibilità delle soluzioni tecnologiche, non sempre mature o economiche, e implica la necessità di salvaguardare la competitività delle imprese.

La manifattura, inoltre, produce quelle tecnologie – le cosiddette clean technologies, come batterie e pompe di calore – che incidono in modo trasversale sulla decarbonizzazione. Questo importante ruolo del settore viene riconosciuto anche dai recenti e ambiziosi Piani di investimento pubblico, come l’Inflation Reduction Act o il Green Deal Industrial Plan, che sono orientati alla promozione di tali tecnologie.

La mancanza all’interno del PNIEC di riferimenti specifici alle filiere manifatturiere strategiche per la decarbonizzazione è ancor più evidente nel contesto di normative europee (il Net Zero Industry Act) e nazionali (la traduzione dei piani europei all’interno dei programmi di finanziamento del PNRR) che, invece, menzionano e finanziano interventi per la trasformazione dell’industria e lo sviluppo di filiere net zero.

Sulla base dei nostri approfondimenti, emerge la necessità di prevedere che il PNIEC:

  1. dedichi un capitolo alla decarbonizzazione dell’industria manifatturiera, data la rilevanza economica del settore (15% del PIL) e il suo contributo emissivo (22% delle emissioni nazionali);
  2. individui nell’elettrificazione del calore industriale a bassa temperatura una soluzione di decarbonizzazione al 2030, indicando:
    • un obiettivo esplicito da raggiungere e l’identificazione degli strumenti finanziari per favorire tale trasformazione, anche grazie alla disponibilità dei Fondi del RePowerEU;
    • strumenti di promozione delle fonti rinnovabili nel settore industriale, anche per i settori non energivori, associati all’elettrificazione;
    • strumenti per rimuovere lo squilibrio di costo tra il gas e l’elettricità anche per i non energivori, per assicurare che la scelta dell’elettrificazione garantisca la competitività dell’impresa sia nel breve che nel lungo periodo.

Il mantenimento della competitività, la maggiore sicurezza energetica e il rilancio dell’industria manifatturiera italiana sono complementari all’azione europea e possono trovare slancio se accompagnate da efficaci politiche da parte dell’Unione. Di fronte alle prospettive di sviluppo illustrate in questo studio, la strategia di competitività industriale passa anche da Bruxelles e sarà un tema al centro del dibattito in vista della prossima Commissione.

Verso la decarbonizzazione del settore manifatturiero in Italia: elettrificazione dei consumi industriali

Il peso rilevante delle emissioni nel settore manifatturiero deriva, oltre che dalle emissioni connaturate ad alcuni processi produttivi (es. cemento, chimica, ecc.), anche dalla sua dipendenza dall’utilizzo di combustibili fossili per usi  energetici.

Una soluzione verso la decarbonizzazione percorribile per alcuni settori è quella dell’elettrificazione, specialmente del calore a bassa temperatura. La domanda energetica industriale per generare calore a temperatura inferiore ai 150°C ammonta a 7Mtep. L’elettrificazione del 50% di questa domanda permetterebbe di ridurre le emissioni per circa 8MtCO2 al 2030, contribuendo agli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni stabiliti dal Regolamento Effort Sharing, sotto il quale ricade il 40% delle emissioni dell’industria manifatturiera italiana. Si tratta di un obiettivo cruciale, che non verrebbe però raggiunto con la proposta attuale del PNIEC. L’invio del Piano definitivo a giugno 2024 rappresenta, quindi, un’importante occasione per l’Italia verso il raggiungimento di questo obiettivo.

L’elettrificazione dei consumi industriali a media e bassa temperatura – dove compatibile con i processi produttivi, come ad esempio nel settore alimentare e delle bevande o nel settore tessile – può portare vantaggi di costo e di sicurezza rispetto agli approvvigionamenti energetici, specie se accompagnata dalla produzione elettrica in autoconsumo da rinnovabili.

Tale soluzione aprirebbe ad opportunità di sviluppo per le filiere di produzione di tecnologie e componenti abilitanti,  come ad esempio quella delle pompe di calore ad uso industriale, un mercato che troverebbe uno sviluppo significativo e che vede l’Italia ben posizionata ad acquisire una leadership competitiva, a fronte dell’esistenza di competenze tecnologiche domestiche e di una solida filiera della componentistica.

Leggi il policy briefing “Industria e elettrificazione: quali opportunità strategiche per il Piano Nazionale Energia e Clima”

 

Foto di Richard Palocsányi

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