La 27° Conferenza delle Parti (COP27) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre 2022.
La COP27 a guida egiziana mira ad una rinnovata cooperazione internazionale, per realizzare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e garantire la sicurezza delle persone e del pianeta.
La conferenza si inserisce in un contesto geopolitico internazionale segnato profondamente dal proliferare di crisi globali e dall’aumento preoccupante della frequenza di eventi meteorologici estremi che stanno duramente colpendo il pianeta.
La COP27 affronterà una serie di questioni cruciali per il clima: dalla riduzione delle emissioni di gas serra (mitigazione), alla costruzione di resilienza e adattamento rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici, fino agli impegni per il finanziamento dell’azione climatica nei Paesi in via di sviluppo. Questa è la prima COP in Africa dalla COP22 tenutasi in Marocco nel 2016 e sono in molti a confidare che questo si rifletta anche in termini di attenzione verso i Paesi africani, costretti ad affrontare, e in molti casi subire, alcuni dei peggiori impatti dell’emergenza climatica.
La presidenza egiziana eredita dal Regno Unito, che ha ospitato la COP26 (in partnership con l’Italia) una serie di questioni irrisolte, particolarmente rilevanti nel contesto di una COP africana, in particolare:
- Mitigazione: aggiornare gli impegni dei governi sulla riduzione delle emissioni per allinearli all’obiettivo 1,5°
- Finanza per il clima: aumentare l’obiettivo annuale globale di finanziamento per il clima e continuare la discussione sulle risorse finanziarie necessarie
- Adattamento: raggiungere una quota minima del 50% dei finanziamenti per il clima dedicata all’adattamento
- Loss & damage: affrontare il tema delle risorse finanziarie necessarie per far fronte a perdite e danni associati agli impatti del cambiamento climatico.
La Cop27 è dunque un’importante opportunità per affrontare questi e altri temi fondamentali per l’Africa e altri paesi in via di sviluppo e tradurre gli impegni presi a Glasgow in azioni concrete.
La COP, in breve
L’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC), in italiano Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è entrata in vigore il 21 marzo 1994, con l’obiettivo di prevenire le interferenze umane definite come pericolose per il clima.
La Conferenza delle Parti (COP) è l’organo decisionale supremo della Convenzione, composto dai 198 Paesi che l’hanno ratificata, chiamati appunto “Parti” della Convenzione.
Da quando per la prima volta, la COP si è riunita a Berlino nel 1995, queste conferenze hanno assunto una rilevanza crescente e rappresentano un appuntamento fondamentale nell’agenda internazionale, in quanto:
- Determinano le priorità e l’agenda dell’azione climatica globale
- Rappresentano l’occasione per la negoziazione e l’assunzione di impegni da parte dei governi
- Favoriscono il dialogo tra i governi, organizzazioni intergovernative e attori non statali e della società civile
La COP si prefigge il compito di organizzare incontri regolari con cadenza annuale con la presenza di capi di Stato, ministri, esperti e società civile, per una valutazione olistica dell’azione climatica a livello globale. Un compito fondamentale della COP è quello di monitorare gli effetti delle misure adottate dalle Parti e i progressi compiuti nel raggiungimento dell’obiettivo finale della Convenzione.
Di norma, ogni COP si conclude con la ratifica da parte della Parti di un accordo, o meglio detto patto. Il Glasgow Climate Pact è stato infatti il documento conclusivo della COP26, firmato dai 197 partecipanti.
L’Accordo di Parigi:
Quando si parla di COP, il riferimento più immediato è indubbiamente quello alla COP21 di Parigi del 2015. Infatti, a Parigi fu definito un quadro globale di gestione dei cambiamenti climatici con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C e proseguendo gli sforzi per limitarlo a 1,5°C.
L’Accordo è il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici a livello mondiale.
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