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Biden, Summit sul clima

Passi avanti ma ancora molto da fare. Nessun nuovo impegno dall’Italia.

22 aprile 2021 – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ospitato giovedì 22 aprile oltre 40 capi di stato, incluso il Presidente Draghi. I risultati rappresentano un passo avanti ma non ancora sufficienti per allineare la riduzione delle emissioni e la finanza agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Gli impegni più importanti includono:

  • Stati Uniti: nuova riduzione di 50-52% di emissioni rispetto al 2005 e raddoppio della finanza per il clima entro il 2024.
  • Canada: impegno a ridurre del 40-45% le emissioni rispetto al 2005.
  • Giappone: impegno a ridurre le emissioni tra il 46% e il 50% rispetto al 2013.
  • Corea del Sud: impegno a terminare il supporto a finanziamenti esterni al carbone.
  • Sud Africa: impegno a raggiungere il picco delle emissioni entro il 2025.
  • India: creata nuova partnership con gli Stati Uniti per l’energia pulita.
  • Cina: indicazione di raggiungere il picco di consumo di carbone al 2025. Da evidenziare che il consumo di carbone in Cina ha raggiunto il picco nel 2013 e potrebbe non superare più quella soglia se la Cina adotterà una ripresa post-Covid più sostenibile.
  • Francia: il 18 maggio ospiterà un evento per il finanziamento alle economie africane.

Non si registra nessun nuovo impegno da parte dell’Italia. Draghi ha sottolineato l’impegno dell’Italia a usare la sua partecipazione nelle Banche multilaterali di sviluppo per fissare obiettivi elevati di finanzia per il clima e assicurare che le loro attività siano allineate all’Accordo di Parigi. Inoltre l’Italia ospiterà quest’anno il secondo Summit delle Banche multilaterali di sviluppo “Finance in Common”.

“Il Summit rappresenta un buon inizio per il percorso che ci porterà alla COP26 di Glasgow” ha affermato Luca Bergamaschi, co-fondatore di ECCO. “Questo percorso passerà dai Summit del G7 e del G20 dove l’Italia dovrà giocare un ruolo più da protagonista. Dispiace registrare nessun nuovo impegno dal discorso di Draghi. Serve un segnale soprattutto sulla finanza pubblica per cui non basta il supporto al green senza terminare l’enorme supporto pubblico ai combustibili fossili.”

Secondo l’analisi di ECCO, l’Italia non ha ancora assunto alcun impegno per terminare il finanziamento estero ai combustibili fossili a differenza di Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti e da oggi della Corea del Sud. Dall’Accordo di Parigi a oggi il supporto ai finanziamenti esteri in combustibili fossili attraverso l’agenzia del credito all’export SACE, è come minimo triplicato, ammontando a oltre 8,5 miliardi di euro tra il 2016 e il 2019.

Il Summit continuerà fino a venerdì con sessioni dedicate a resilienza e adattamento, innovazione e le opportunità economiche della decarbonizzazione. In questo senso, gli Stati Uniti si sono impegnati a raggiungere la neutralità delle emissioni nel settore elettrico entro il 2035.

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