Nelle giornate di martedì 15 e mercoledì 16 novembre i Capi di Stato e di Governo dei paesi G20 si sono riuniti a Bali per il vertice guidato dalla presidenza indonesiana. Segue la reazione e un commento del Comunicato Ufficiale da parte di ECCO, il think tank italiano per il clima.
Luca Bergamaschi, Co-fondatore & Direttore esecutivo, Politiche internazionali di ECCO ha detto:
“Siamo in un momento difficile. Continua la guerra della Russia in Ucraina, gli impatti del clima sono sempre più evidenti, l’insicurezza alimentare aumenta e l’instabilità economica colpisce tutti i paesi del mondo. In questo contesto, i paesi G20 riconoscono la propria responsabilità nel cercare innanzitutto la pace e la cooperazione.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, i Leader G20 danno un chiaro mandato per fare passi avanti alla COP27 su tutte le questioni, comprese le perdite e i danni, e per accelerare sulle energie pulite. È chiaro che non c’è più spazio per nuovi combustibili fossili nell’economia globale”
I paesi G20 ribadiscono i risultati del G20 di Roma del 2021 e della COP26 con la volontà di “aumentare urgentemente le ambizioni in materia di mitigazione e adattamento” nonché di finanziamenti e perdite e danni.
I leader G20 hanno ribadito la necessità rivedere gli impegni nazionali esistenti per allinearli agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Attualmente tutti i piani climatici ci vedono sulla strada dei 2,4°C entro il 2100. La revisione del PNIEC nel 2023 sarà centrale per l’Italia in questo senso.
Riaffermato l’impegno a rispettare il limite di 1,5°C, riconoscendo che minore sarà l’impatto degli effetti del cambiamento climatico se l’aumento della temperatura media sarà contenuto entro tale limite. I leader G20 hanno “deciso di proseguire gli sforzi per farlo”. Positivo che tutti i paesi, Cina inclusa, riconoscono questo obiettivo senza più ambiguità.
Sull’energia, i leader G20 riconoscono che la strada è segnata per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. L’insicurezza e volatilità dei combustibili fossili, gas in primis, sta provocando un forte impatto su famiglie e imprese e che quindi la soluzione consiste nell’accelerare la transizione verso un’energia pulita e sicura.
Sulla finanza internazionale, i paesi G20 chiedono alle Banche multilaterale di sviluppo di fare un passo avanti – sulla scia dell’iniziative di Bridgetown presentata alla COP27 dalle Barbados e supportata dalla Francia – affermando che la revisione indipendente del G20 sulle loro pratiche di prestito dovrà fornire un aggiornamento nella primavera del 2023.
I leader hanno espresso preoccupazione per la situazione del debito dei paesi vulnerabili a medio reddito, chiedendo a tutti i creditori di intervenire con piani di ristrutturazione del debito equi e rapidi. Questi temi diventeranno centrali anche per la Presidenza italiana del G7 nel 2024.
I leader del G20 hanno inoltre dichiarato che è fondamentale migliorare la credibilità degli impegni delle istituzioni finanziarie in materia di emissioni zero nette, facendo eco al rapporto del Gruppo di esperti di alto livello delle Nazioni Unite pubblicato alla COP27, che ha fissato delle linee guida per gli impegni delle imprese.
I leader del G20 hanno approvato il Rapporto 2022 del G20 sulla finanza sostenibile, che contiene raccomandazioni per le giurisdizioni che sviluppano regolamenti sulla finanza di transizione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici dobbiamo puntare sulla regolamentazione e fare in modo che queste entità si facciano avanti per ridurre realmente le emissioni.
Infine, la Russia appare sempre più isolata. I leader del G20 hanno affermato che “l’era di oggi non deve essere quella della guerra”.
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