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Una piccola media impresa deve innovarsi per restare competitiva: il caso di Santangiolina

L’Italia dei primi anni sessanta è in piena transizione. Il dopoguerra  lascia via via spazio a una crescita economica senza precedenti. La cooperativa Santangiolina nasce proprio in quegli anni, nel 1961, per cogliere le opportunità di un mercato in rapida evoluzione, attraverso una rete di raccolta e distribuzione del latte prodotto dai molti allevatori lombardi. La transizione e le sfide continuano, e dagli anni ottanta, sotto la guida dello storico Presidente Antonio Baietta si avvia una svolta industriale della cooperativa, culminata con la produzione di formaggi locali, dal 1995 nello stabilimento di Pandino e, nel 2007, con l’acquisizione del caseificio di Volta Mantovana per la produzione di uno dei prodotti più iconici e rinomati del nord Italia: il Grana padano.

Cambia il millennio, ma non la necessità di trasformarsi. Ora la grande sfida è la sostenibilità. Consumatori più attenti, competizione con un mercato nazionale e internazionale che sembra aver preso in modo deciso la via della transizione. Come in passato, Santangiolina riesce a cogliere anche questa volta le opportunità che emergono dal cambiamento.   

Nel 2012 Santangiolina ottiene la certificazione del proprio carbon footprint, ossia la misurazione dell’impatto della produzione sull’ambiente. Un punto di partenza che ha permesso di intraprendere la strada della sostenibilità in maniera ancora più marcata. 

Sotto la guida di Enersem, spin-off del Politecnico di Milano, sono seguiti importanti investimenti in innovazione, in particolare per efficientare l’utilizzo di energia nelle fasi produttive. Un esempio: nuovi impianti per il recupero del calore prodotto dal processo di raffreddamento del siero per riscaldare il latte prima della fase di cottura. Investimenti che hanno permesso un calo percentuale del bisogno di energia di circa il 50-60% rispetto al passato.  

L’obiettivo è stato raggiunto. Un minor consumo di elettricità e gas ha permesso a Santangiolina di affrontare la recente crisi dei prezzi dell’energia con un vantaggio competitivo nei confronti di realtà che non sono state in grado di innovarsi. Un successo che non pone però la parola fine al percorso di innovazione. Molti sono i progetti in fase di valutazione, a partire dall’installazione programmata di due impianti per la produzione di energia da pannelli fotovoltaici e dalla realizzazione di un sistema di produzione di biogas a partire dal siero del latte.  

Oggi Santangiolina può contare su circa duecento soci produttori e due sedi di produzione. Una storia fatta di tradizione e innovazione, un connubio perfetto per affrontare le sfide imposte dalla decarbonizzazione delle nostre economie. 

Leggi il rapporto “Le rinnovabili come via di uscita dalla crisi del gas – Il punto di vista delle PMI su sicurezza energetica e competitività”

Tutte le foto sono di Alberto Bernasconi

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