È atteso per domani, mercoledì 18 maggio, il pacchetto REPowerEU, attraverso il quale la Commissione europea indicherà agli stati membri la strada da percorrere per affrancarsi dalla propria dipendenza dal gas russo.
Il Policy briefing completo è disponibile qui.
Le proposte vertono su tre assi principali, due dei quali coincidono con la decarbonizzazione:
- generazione elettrica da fonti rinnovabili;
- Diversificazione degli approvvigionamenti di gas;
- efficienza energetica;
La strada scelta da Bruxelles coincide con il percorso della transizione verde definito dal Green Deal, espandendo gli obiettivi e accelerando le tempistiche già contenute nel pacchetto Fit for 55. La semplice sostituzione delle fonti fossili russe con fossili di altra provenienza è considerata una soluzione necessaria ma di breve termine, che non deve pregiudicare le soluzioni di decarbonizzazione o ritardare gli obiettivi climatici.
Queste misure, come anticipato dalla Comunicazione dell’8 marzo, contribuiscono all’eliminazione della dipendenza dal gas russo ben prima del 2030.
Cosa significa per l’Italia?
Con il REPowerEU ci si attende che anche l’Italia consolidi i propri obiettivi di rinnovabili ed efficienza energetica, dando priorità a queste misure nel contesto della propria strategia di diversificazione energetica.
- Nell’ambito delle rinnovabili, per l’Italia questo significa incrementare l’attuale tasso di installazione di generazione elettrica rinnovabile (circa 1,5 GW all’anno), che vedrebbe gli obiettivi del 2030 raggiunti soltanto nel 2071. Il tasso di installazione deve raggiungere non meno di 10 GW all’anno, con un obiettivo di sostituzione di almeno 7,5 miliardi di metri cubi di gas entro il 2025, che corrispondono a circa un quarto delle importazioni italiane di gas dalla Russia. La forte accelerazione allo sviluppo delle rinnovabili imporrà modifiche nel disegno del mercato elettrico, oggi fortemente orientato allo sviluppo di nuova capacità gas.
- In ambito residenziale, il gas ricopre il 59,5% dell’energia fornita per il riscaldamento. Nel settore edilizio per dare seguito a REPowerEU occorrerà rivedere l’intero impianto di incentivi al fine di escludere il gas dagli interventi di ristrutturazione e armonizzare l’entità delle detrazioni valorizzando in percentuale maggiore l’efficienza energetica e la decarbonizzazione. Questo include rinnovare il Superbonus 110 e ridisegnarlo per renderlo uno strumento mirato e di lungo periodo in grado di affrontare l’efficientamento del complesso panorama edilizio italiano, eliminandone la dipendenza dal gas.
- Nel percorso di elettrificazione del riscaldamento domestico REPowerEU prevede di raddoppiare le installazioni previste al 2025 di pompe di calore, che per l’Italia significa raggiungere 1,2 milioni di nuove unità, per un risparmio di circa 1 miliardo di metri cubi di gas.
Con la pubblicazione di REPowerEU è auspicabile che l’attenzione del governo italiano si sposti dalla sola ricerca di nuove fonti gas alternative alle opzioni di strategia energetica allineate al Green Deal.
Senza questa visione c’è il rischio che le soluzioni di breve periodo sulla diversificazione delle fonti gas pregiudichino le soluzioni di medio e lungo termine. Ciò a causa di lock-in tecnologici nella forma di investimenti in infrastrutture, quali rigassificatori e gasdotti, o in nuove estrazioni che sono incompatibili con l’obiettivo di 1,5°C. Questi asset e contratti rischiano di diventare rapidamente obsoleti man mano che l’Italia e l’Europa avanzano nella decarbonizzazione delle loro economie, ma i costi associati rimarranno a carico di cittadini e imprese per molti anni, imprigionando l’Italia in una costosa dipendenza da fonti fossili. Sul lungo periodo, inoltre, la dipendenza dal gas rischia di dare origine a nuove situazioni di insicurezza energetica: considerando che la maggior parte dei paesi esportatori è collocata in aree dalla stabilità solo apparente come il Nord Africa o la fascia subsahariana, esiste un rischio geopolitico di nuove interruzioni delle forniture.
Nella strategia italiana di risposta all’emergenza mancano ancora la valutazione dell’impatto delle nuove iniziative gas e una chiarezza quantitativa sugli obiettivi nazionali di espansione delle fonti rinnovabili, di efficienza energetica e penetrazione di pompe di calore. Solo una volta effettuata questa valutazione sarà possibile determinare di quale quantità di gas il nostro paese ha effettivamente bisogno, e agire di conseguenza con nuovi contratti di fornitura, che devono però tenere conto della dimensione temporale legata agli obiettivi di decarbonizzazione.
Il Policy briefing completo è disponibile qui.
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