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ECCO sbarca a Bruxelles

Con l’avvento del nuovo ciclo legislativo dell’Unione Europea, ECCO ha deciso di installarsi in pianta stabile a Bruxelles. Fin dalla nascita di ECCO, nel 2021, il nostro lavoro si inserisce in un contesto internazionale, sui diversi livelli in cui l’Italia opera come attore globale. Essendo l’Italia uno dei Paesi fondatori e, in particolare in questa fase, uno degli attori più grandi e influenti dell’Unione europea, riteniamo importante portare in Europa analisi e proposte per una transizione che sia funzionale sia al raggiungimento degli obiettivi clima sia al rilancio dell’economia europea.

Crediamo che i prossimi anni saranno carichi di sfide e di opportunità a livello europeo. Le politiche ambientali portate avanti nella scorsa legislatura, con l’avvio del Green Deal, vengono oggi messe in discussione da vari attori. In questo contesto, l’Italia, per la prima volta, si trova in una posizione di vantaggio per poter fare la differenza. In particolare, alla luce di un contesto politico interno che vede Germania e Francia in una fase di instabilità senza precedenti, l’Italia ha le carte per segnare il passo della prossima legislatura, ma il come vorrà sfruttare questa opportunità è più che mai cruciale in questa fase.

Gli eurodeputati italiani rappresentano il gruppo di maggioranza nei socialisti, e hanno rappresentanze importanti nella maggior parte dei partiti europei progressisti. Allo stesso tempo, rappresentano la forza trainante anche nell’area della destra più estrema, cresciuta molto con le ultime elezioni.

È proprio qui che ECCO vuole inserirsi. Vogliamo parlare dell’Italia e con l’Italia a Bruxelles, con l’ecosistema della politica e delle imprese italiane e ampliarne la sfera di influenza. Vogliamo far emergere quella parte di Italia che ha voglia di giocare un ruolo da protagonista nella sfida della competitività e della trasformazione industriale nella decarbonizzazione a livello globale. In questo senso l’Italia deve assicurarsi un ruolo di leadership.

In questi primi mesi a Bruxelles abbiamo seguito attivamente la costruzione della nuova legislatura e partecipato alla vita politica della capitale europea. Il cambiamento del clima incide nella vita di tutte le persone, è un tema trasversale. Per questo, con i nostri studi e approfondimenti abbiamo promosso iniziative che speriamo siano l’inizio di un dialogo informato con tutte le forze politiche che intendiamo portare avanti e far crescere negli anni a venire.

Qualche giorno fa, mercoledì 11 dicembre, abbiamo organizzato un incontro informale fra stampa e eurodeputati italiani progressisti. Un confronto sulle necessità e relative soluzioni per riavvicinare le politiche climatiche ai bisogni dei cittadini. In Parlamento abbiamo presentato uno studio su come ricongiungere i bisogni reali dei cittadini alle politiche climatiche, affinché queste possano essere realmente trasformative, efficaci e capaci di accompagnare tutta la società verso il raggiungimento degli obiettivi climatici. Non riuscire in questo intento mina alla base il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, in uno scenario di aumento dei costi e delle disuguaglianze.

Sempre a dicembre, abbiamo supportato il think tank tedesco EPICO nell’organizzazione del Sustainable Growth and Competitiveness Summit. Un evento che ci ha visti protagonisti di uno scambio con i membri della Commissione e delle forze politiche conservatrici sul ruolo che il mercato può e deve avere nel processo di reindustrializzazione dell’Europa e di come questo debba portare a rafforzare la competitività dell’industria europea.

Con lo stesso spirito ci avviamo verso il 2025. Un anno simbolico, che segna il decennale dell’Accordo di Parigi e che terminerà con una delle COP più evocative degli ultimi anni, la numero 30, in Brasile. Il nostro lavoro continuerà, partendo dall’industria e dalla sua competitività, in vista della presentazione del Clean Industrial Deal da parte della Commissione, atteso per il 26 di febbraio. Parimenti, l’elettrificazione dell’industria dovrà beneficiare degli effetti dell’Electrification action plan – che speriamo porterà misure concrete per spingere il mercato a elettrificare tutti i comparti industriali, anche laddove oggi non conviene ancora.

Seguiremo da vicino la trasformazione della normativa sugli appalti pubblici, affinché questi possano aumentare le fette di mercato per le tecnologie della transizione prodotte in Europa. Continueremo le nostre analisi e la costruzione di proposte sulla decarbonizzazione del settore trasporti, degli edifici e dell’energia, assicurandoci che le normative possano favorire lo sviluppo dei comparti industriali nazionali, garantendo il raggiungimento degli obiettivi clima.

Infine, per garantire un pieno supporto alla decarbonizzazione, Bruxelles dovrà garantire maggiori risorse per finanziare questa transizione, partendo dall’inserimento di condizionalità per il clima in tutte le voci di spesa dell’Unione.

Il lavoro è tanto, ma siamo convinti sia alla nostra portata. Come sempre, la nostra azione partirà dall’interesse pubblico, con obiettivi che devono inserirsi in un contesto di trasformazione del quale devono beneficiare tutti i gruppi sociali, nessuno escluso.

Quando siete a Bruxelles, sentiamoci.

 

Foto di NakNakNak

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