In linea con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di 1,5 gradi e degli scenari della comunità scientifica internazionale (IPCC), l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) ha pubblicato il primo percorso globale del settore energetico verso emissioni globali di CO2 zero nette entro il 2050.
Il rapporto fornisce un’analisi dettagliata e raccomandazioni politiche, settore per settore, dei cambiamenti necessari nei prossimi 30 anni. Il settore dell’energia è il settore chiave per la decarbonizzazione, responsabile della riduzione del 50% di tutta la CO2 tra il 2020 e il 2030. Al 2035 il settore elettrico dei paesi avanzati dovrà essere completamente pulito. Cade il mito della crescita continua della domanda di energia: nel 2050 la domanda globale è inferiore di circa l’8% rispetto ad oggi ma con un’economia globale raddoppiata e una popolazione cresciuta di 2 miliardi di persone. Tutto ciò richiederà investimenti all’anno tre volte superiori rispetto all’ultimo decennio. Due terzi degli sforzi al 2030 dovranno venire dai paesi avanzati per rispettare il principio di equità. Ciò creerà 30 milioni di nuovi posti di lavoro ma 5 milioni di perdite: il rapporto evidenzia il bisogno di politiche di transizione giusta del lavoro. I miglioramenti nella qualità dell’aria riducono le morti premature di 2 milioni all’anno.
I risultati più importanti per l’Italia, valutati per la loro fattibilità tecnica ed economica, includono:
- Per le economie avanzate, come l’Italia, il settore elettrico dovrà raggiungere le zero emissioni entro il 2035. Ciò significa pianificare l’uscita dal gas fossile da subito per giungere all’obiettivo di zero gas nei prossimi 15 anni. A livello globale, il 100% di elettricità verde deve essere raggiunto entro il 2040. Nella maggior parte del mondo, le energie rinnovabili sono già più economiche delle alternative ai combustibili fossili, incluso il gas, per la generazione di elettricità. Tali costi continueranno a diminuire nei prossimi anni.
- Per le economie avanzate, la AIE stima un calo medio delle bollette energetiche del 18% tra il 2020 e il 2030 grazie ai risparmi derivanti dall’efficienza energetica e dalla elettrificazione più conveniente dei consumi.
- A livello globale, si prevede un aumento esponenziale del settore eolico e solare per la produzione di energia ovvero tassi di sviluppo rispetto al 2020 di tre volte superiori per l’eolico e di cinque volte superiori per il solare nel 2030.
- Ma al momento siamo fuori strada. Il nuovo rapporto ISPRA sulla decarbonizzazione in Italia mostra che la quota di produzione elettrica rinnovabile rispetto al consumo interno è ferma al livello del 2014 a favore di un aumento del consumo di gas, che ha sovracompensato la diminuzione del carbone di oltre il 20%.
- Secondo l’AIE, non c’è più bisogno di investimenti in nuovi approvvigionamenti di combustibili fossili. Oltre ai progetti già impegnati a partire dal 2021, non sono previsti nuovi giacimenti di petrolio e gas e nuove miniere di carbone. Questo ha implicazioni cruciali per il ripensamento delle strategie attuali delle compagnie oil & gas, come ENI, e delle infrastrutture ingegneristiche e di trasporto dei combustibili fossili, come SAIPEM e SNAM, che prevedono un forte sviluppo di nuovi giacimento di gas e infrastrutture fossili.
- L’AIE suggerisce di terminare la vendita di caldaie a gas, a livello globale, entro il 2025. Alla luce di questo, il “super bonus” per l’efficienza energetica, che include incentivi pubblici per nuove caldaie a gas, risulta fortemente disallineato agli obiettivi climatici. Anche in questo lo scenario AIE evidenzia il disallineamento del PNRR italiano rispetto agli scenari di decarbonizzazione.
- Secondo le stime AIE, il 60% di veicoli venduti nel 2030 dovrà essere elettrico, con oltre 55 milioni di vendite al 2030. Questo dovrà essere accompagnato dallo stop alle vendite di veicoli a combustione fossile entro il 2035. Il 50% dei veicoli pesanti venduti è atteso elettrico al 2035.
- Idrogeno, biomassa e la cattura e sequestro del carbonio (CCS) saranno importanti dal 2030 in poi soprattutto per il settore industriale e dell’aviazione. E’ importante notare che l’ultimo decennio ha visto progressi molto limitati sulla CCS. Nonostante i molti miliardi di dollari di investimenti, oggi ci sono solo 28 impianti CCS in funzione che catturano solo lo 0,1% delle emissioni globali annue di combustibili fossili. Di questi, solo 5 immagazzinano CO2, mentre il resto viene utilizzato per un migliore recupero del petrolio.
Lo scenario della AIE solleva diverse domande circa l’adeguatezza delle politiche italiane rispetto agli impegni di decarbonizzazione. In particolare, emerge la criticità del capacity market che incentiva oggi la realizzazione di nuove centrali a gas nei mercati elettrici scaricandone i costi sui consumatori per 15 anni, e quindi ben oltre il 2035. Il PNRR italiano appare inadeguato rispetto allo scenario presentato oggi di sviluppo delle rinnovabili elettriche, include ancora l’incentivazione al 110% di caldaie a gas nelle ristrutturazione edilizie ed è, contrariamente agli altri piani europei, non significativo nello sviluppo della mobilità elettrica.
Link Net Zero by 2050 – AIE: https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050
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Nota per i media
Luca Bergamaschi, Co-fondatore, Politica internazionale luca.bergamaschi@eccoclimate.org
Matteo Leonardi, Co-fondatore, Politica domestica
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Valentina Gasbarri, Responsabile comunicazione valentina.gasbarri@eccoclimate.org, Tel. 347 49 21 064