PNIEC

Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima: Progress Report

Leggi il Progress Report del PNIEC 2024

Ogni anno, prima dell’avvio dei negoziati sul clima, l’UNEP pubblica l’Emissions Gap Report (EGR). Questo rapporto traccia il divario tra il livello delle emissioni globali stimate sulla base degli attuali impegni nazionali verso l’Accordo di Parigi (NDCs, Nationally Determined Contributions) e quello, invece, coerente con l’obiettivo di incremento di temperatura media globale, ovvero 1.5°C. Ogni edizione esplora le modalità per colmare il divario nelle emissioni, affrontando questioni specifiche di interesse e rilevanza per i negoziati. Quest’anno, il report è focalizzato sulla necessità e sulle opzioni per accelerare l’azione per il clima in vista della presentazione dei prossimi impegni nazionali al 2035 e 2040, previsti per il prossimo anno.

Il messaggio chiave dell’EGR 2024 è ‘l’ambizione non significa nulla senza azione’. Il report evidenzia che le emissioni globali sono ancora in salita e ad un passo superiore rispetto al periodo pre-COVID, delineando un quadro preoccupante in cui l’azione per il clima degli anni 2030-2035 è chiave per mantenere la possibilità di restare entro gli obiettivi di temperatura media globale di 1.5° rispetto ai livelli preindustriali. Questo implica, da un lato, che i nuovi NDCs siano molto ambiziosi ma, soprattutto, che siano accompagnati da precise strategie di attuazione, e che si attuino già rispetto agli impegni correnti al 2030.

E l’Italia?

Come parte dell’Accordo e dell’Unione europea, il contributo nazionale italiano è congiunto con quello degli altri Stati membri e, complessivamente, deve portare alla riduzione delle emissioni nette del 55% al 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) è il quadro di attuazione nazionale degli impegni per la riduzione delle emissioni. L’ultima versione relativa all’obiettivo 2030 è del luglio 2024, quando l’Italia con pochi altri Paesi lo ha presentato, nei tempi, alla Commissione europea.

Un Piano che, purtroppo, dichiaratamente manca alcuni degli obiettivi stabiliti dal Fit for 55, come evidenziato nelle analisi sul PNIEC elaborate da ECCO, puntando ad una riduzione delle emissioni del -40% anziché del -43.7% al 2030 nei settori Effort Sharing rispetto al 1990, senza indicare misure o meccanismi per colmare questo divario. La distanza cumulata rispetto agli obiettivi è stimata in circa 100MtCO2eq. Sulla base di alcune delle proiezioni più recenti dei costi della CO2, questa distanza emissiva ha un valore monetario che si attesta a circa 15 miliardi di euro.

Come avevamo evidenziato qui, il Piano consegnato a giugno 2024 presentava delle lacune nel suo disegno attuativo.

In occasione della valutazione dello stato delle emissioni globali e delle raccomandazioni sulla necessità di partire dall’attuazione degli obiettivi correnti, vogliamo pertanto aggiornare quella valutazione e vedere a che punto siamo rispetto a dove dovremmo essere, anche alla luce dei più recenti sviluppi normativi.

Si può evidenziare che in Italia, nei settori Effort sharing, le emissioni sono calate tra il 2021 e il 2022, passando da 280 MtCO2eq a 271MtCO2eq, in ogni caso superiori rispetto agli obiettivi per 2,8 MtCO2eq, mentre nei settori ETS, nel periodo 2021-2022, le emissioni sono aumentate da 131 a 136 MtCO2eq, con un incremento di 9 MtCO2eq nel settore energetico, spinti dal ricorso al carbone nelle centrali termoelettriche.

Nel settore elettrico le rinnovabili stanno recuperando il passo con 5,8 GW in più nel 2023, e nei primi otto mesi del 2024 ulteriori 4,8 GW, ma molti sforzi sembrano essere ancora necessari per colmare i 70GW aggiuntivi al 2030.

Sul settore industria e civile si registrano timidi passi avanti, ma quest’ultimi sono ancora poco incisivi, mentre sono di segno molto negativo le tendenze del settore trasporti in cui, ancora una volta, le emissioni sono in netto incremento, con un +6,7% nel 2022 rispetto all’anno precedente.

Infine, a dispetto della netta decrescita dei consumi gas registrati dal 2021 ad oggi (-20% circa), le pianificazioni infrastrutturali più recenti tengono a riferimento la domanda gas del PNIEC, che è ancora molto simile ai livelli attuali (61,5 miliardi di mc contro i 59 miliardi di mc, di cui 5 da biometano).

Leggi il rapporto

 

Foto di Zbynek Burival

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