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Iniziativa G7 sui sistemi alimentari: opportunità per gli agricoltori africani

di Cristiana De Lia, Independent Advisor su Natura & Sistemi Alimentari

La Puglia si prepara a ospitare il Vertice del G7, nel mezzo di un’agenda fitta di temi complessi. Tra i vari temi in agenda, la Presidenza italiana ha deciso di inserire anche una nuova Iniziativa sui sistemi alimentari.

L’iniziativa propone un approccio unico nel suo genere, in quanto mira ad affrontare congiuntamente la crisi climatica e quella alimentare. Questo, per migliorare la sicurezza alimentare e, al tempo stesso, rendere l’agricoltura più resiliente ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione al continente africano. 

L’iniziativa richiama la Dichiarazione sull’Agricoltura Sostenibile, i Sistemi Alimentari Resilienti e Azione sul Clima firmata da 159 Paesi durante la COP28. Ed è stato proprio durante questa occasione che la Presidente Meloni aveva sottolineato l’importanza del nesso tra alimentazione-clima, evidenziando gli interventi che nell’ambito del Piano Mattei saranno dedicati proprio al settore agricolo africano.

I dettagli di questa iniziativa dovrebbero essere annunciati al Vertice e, successivamente, approfonditi in occasione della Ministeriale Sviluppo che si terrà a Pescara il 24 e 25 ottobre. La Presidenza italiana dovrebbe annunciare interventi attorno a: food & finance e food & climate. Il primo mira a stanziare finanziamenti e generare investimenti sui sistemi alimentari, compresi quelli su infrastrutture e sui sistemi assicurativi per le emergenze climatiche. Il secondo punta  a fornire supporto tecnico per supportare i Paesi nell’integrazione dei sistemi alimentari nei Piani nazionali per il clima, nonché ad attuare degli interventi a sostegno di colture specifiche come il caffè. 

Affrontare insieme la crisi alimentare e quella climatica con investimenti finanziari mirati in Africa: un approccio necessario e apprezzabile.

L’agricoltura africana sta pagando il prezzo dei peggiori impatti climatici:  24 milioni di persone nell’Africa meridionale stanno già affrontando fame, malnutrizione e scarsità d’acqua a causa di siccità e inondazioni. I piccoli agricoltori, che producono il 70% del cibo del continente, conoscono fin troppo bene questa realtà e sono spesso costretti a pagarne le conseguenze di tasca propria, soprattutto quando si trovano ad affrontare una realtà in cui solo il 3,5% dei finanziamenti globali per il clima è destinato ad assisterli.

Gli annunci politici (e talvolta simbolici) di nuove iniziative durante il G7 non sono una novità. Sono molti gli esempi di precedenti impegni sui sistemi alimentari in Africa.  Un’iniziativa simile – l’iniziativa per la sicurezza alimentare dell’Aquila – era già stata lanciata nel 2009 in un altro G7 a guida italiana, ma la mancanza di dati chiari e trasparenti sulla sua implementazione ha reso difficile sapere quanto di questi finanziamenti sia stato effettivamente erogato e giudicare quali cambiamenti abbia effettivamente generato.

Affinché l’iniziativa di quest’anno si traduca in un impatto reale, distinguendosi da altri annunci precedenti, è fondamentale che gli interventi finanziari e progettuali previsti siano radicati nell’esperienza di coloro che si trovano a sostenere quelle sfide che l’iniziativa si propone di affrontare.

In altre parole, il successo dell’iniziativa dipenderà dalla volontà di Giorgia Meloni e dei Leader di coinvolgere i piccoli agricoltori nella definizione e nell’attuazione dell’iniziativa stessa. Ciò significa promuovere un approccio realmente inclusivo, in cui i piccoli agricoltori siano consultati e posti al centro delle decisioni sull’iniziativa e sull’allocazione dei fondi.

Del resto, ridefinire i rapporti tra Italia e Africa per andare oltre dinamiche di mera “beneficenza” e aprire le porte a “una cooperazione tra pari” è un aspetto che la Presidente Giorgia Meloni aveva già sottolineato in ambito internazionale durante la COP28 e anche nel Piano Mattei.

Questa iniziativa può essere l’opportunità per fare proprio questo, facendo sì che gli agricoltori familiari siano trattati come partner piuttosto che come meri destinatari, proprio in virtù delle sfide che questi si trovano ad affrontare in prima persona.

Desta qualche preoccupazione il fatto che finora non sia stata annunciata alcuna consultazione con i gruppi di agricoltori, tanto che molti di questi si sono rivolti alla presidente Giorgia Meloni per proporre una discussione che confidiamo venga accolta.

Inoltre, affinché questa iniziativa abbia un impatto reale sul territorio, è fondamentale che i finanziamenti per il clima arrivino laddove siano realmente necessari. Tuttavia, ad oggi, non si conosce l’ammontare dei finanziamenti che saranno stanziati, e neppure quanti di questi saranno effettivamente dei nuovi fondi e dove verranno indirizzati. È importante che agli agricoltori familiari sia garantito l’accesso diretto ai finanziamenti a condizioni favorevoli, tra cui tassi di interesse accessibili e sovvenzioni flessibili di lungo termine. Finanziamenti che devono andare a supporto di approcci agricoli realmente sostenibili, e non favorire un’agricoltura industriale che rischia di aumentare le vulnerabilità climatiche e l’insicurezza alimentare. 

L’Iniziativa per i sistemi alimentari in Puglia è l’opportunità per fare le cose in modo diverso e per affermare un nuovo paradigma di finanziamenti, mettendo a frutto le competenze dei piccoli agricoltori  e costruendo un sistema alimentare che possa contribuire alla riduzione della fame e della malnutrizione, nonché ad una rafforzata resilienza ai cambiamenti climatici.

L’Italia ha l’influenza politica tale da sbloccare un cambiamento reale sul campo per le comunità africane. Sarà importante osservare se questa volta le buone intenzioni diventano realtà.

 

Foto di Travel Photographer

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