Link all’articolo originale “The road to COP28” in inglese qui
La Ministeriale sul clima di Copenaghen del 20 e 21 marzo 2023 è il primo grande meeting sul clima del 2023. È un’occasione cruciale per definire le aspettative su come realizzare un “cambio di rotta” radicale nell’azione globale per il clima quest’anno, in vista della COP28.
I ministri si riuniscono all’ombra del nuovo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), pubblicato lunedì 20 marzo e che riassume le pressioni e le opportunità che i ministri devono affrontare. Sì, il mondo si sta riscaldando in modo pericolosamente fuori controllo. Ma un’azione rapida per fermarlo può portare enormi benefici economici e sociali.
Questi stessi messaggi saranno probabilmente ripetuti anche durante la COP28. Tra le altre decisioni importanti, i governi decideranno come rispondere al primo Bilancio globale (Global Stocktake – GST), un’importante valutazione dei progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Spoiler alert: siamo molto, molto lontani dalla meta.
Per questo motivo, sia il presidente della COP28 di Dubai, Sultan Al Jaber, sia il segretario esecutivo della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – Unfccc), Simon Stiell, hanno chiesto che la risposta al Bilancio globale annuale sia in grado di “cambiare la rotta” del nostro percorso attuale.
La Ministeriale di Copenaghen rappresenta un’importante opportunità per delineare una visione ambiziosa delle decisioni che i governi dovranno prendere alla COP28 al fine di accelerare l’azione per il clima, specialmente alla luce del duro scenario presentato dall’analisi dell’IPCC.
È anche un’occasione per innescare una successione di tappe per avviare questa accelerazione prima della COP28.
Un cambio di rotta verso la COP28 deve concentrarsi su tre punti: accelerare la decarbonizzazione, aumentare la resilienza e strutturare il sistema finanziario.
- Accelerare la decarbonizzazione
- La COP28 può trovare un accordo su una dichiarazione per il phase-out – l’eliminazione graduale – dei combustibili fossili. Oltre 80 Paesi hanno appoggiato il tentativo, poi fallito, di ottenere questo risultato alla COP27. L’accordo su questa dichiarazione in una COP guidata da un amministratore delegato dell’industria petrolifera e del gas darebbe un forte segnale di impegno nella transizione da parte dei governi. I diplomatici dell’Unione europea hanno già dichiarato la loro intenzione di spingere i Paesi verso il phase-out dei combustibili fossili prima della COP28.
- I governi possono adottare politiche che accelerino i percorsi di trasformazione del settore. Le continue pressioni per nuovi obiettivi climatici per il 2030 sono forti e i governi devono concordare alla COP28 come colmare il divario tra gli obiettivi nazionali per il 2030 e il taglio del 43% necessario a livello globale per non superare gli 1,5°C. Ma i tagli reali alle emissioni assumono ancora più importanza. Ciò significa invertire il rapporto degli investimenti a favore delle energie rinnovabili rispetto a quelle fossili e definire i dettagli degli obiettivi settoriali per ridurre le emissioni derivanti dall’uso del suolo, dal metano e dai combustibili fossili e frenare la deforestazione.
- I governi, le imprese e le città possono istituire chiari meccanismi di responsabilità al fine di mantenere le promesse sul clima. La parola d’ordine della COP27 è stata attuazione. Nuove misure possono garantire che i governi, le aziende e le alleanze – come il Global Methane Pledge – siano responsabili dei loro impegni.
- Aumentare la resilienza
- La COP27 ha istituito un Fondo per le perdite e i danni. Quest’anno, il compito diplomatico è quello di renderlo operativo. Occorre rispondere a domande fondamentali: dove si trova, come funziona, chi lo finanzia e chi ne beneficia?
- I governi devono trovare soldi veri per riempire un vaso altrimenti vuoto. Nuove fonti di finanziamento per le perdite e i danni potrebbero includere tasse sui combustibili fossili, sulla finanza, sull’aviazione e sul trasporto marittimo, nonché un ruolo più prominente per le istituzioni finanziarie internazionali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e le banche multilaterali di sviluppo (multilateral development banks – MDBs). I progetti pilota sarebbero un buon primo passo.
- Anche colmare il divario nei finanziamenti per l’adattamento rimane fondamentale. I Paesi sviluppati hanno promesso di raddoppiare i livelli entro il 2025. In realtà sono necessarie somme molto più alte. Nuovi partenariati possono già raccogliere fondi e migliorare l’accesso ai finanziamenti per l’adattamento. Le decisioni della COP28 su come tenere traccia dell’Obiettivo globale sull’adattamento possono contribuire ad aumentare e migliorare i finanziamenti a lungo termine.
- Strutturare il sistema finanziario
- Le dichiarazioni alla COP28 e la diplomazia che la precedono possono allineare i governi intorno a un’agenda per definire il modo in cui le nostre istituzioni finanziarie internazionali servono gli obiettivi sul clima e sullo sviluppo. In vista dell’80° anniversario della Conferenza di Bretton Woods l’anno prossimo, la COP28 è un momento chiave per dimostrare l’impegno a garantire che il sistema finanziario sia in grado di affrontare le sfide di oggi. Il Bilancio globale rappresenta un’opportunità per valutare i progressi compiuti e formulare raccomandazioni che possano contribuire a garantire il giusto assetto finanziario per l’azione climatica per il resto di questo decennio decisivo.
- Le discussioni sulla finanza per il clima alla COP28 sono un’occasione importante per guardare il quadro generale. I meccanismi finanziari esistenti non hanno ancora portato al raggiungimento dell’obiettivo dei cento miliardi di dollari. I negoziati sull’allineamento dei flussi finanziari con l’Accordo di Parigi e la definizione di un obiettivo di finanza per il clima post-2025 sono passaggi fondamentali per far sì che i ministeri delle finanze e le norme, i regolamenti e le istituzioni finanziarie globali si uniscano alla missione di potenziare la finanza per il clima.
- L’azione prima della COP28 può iniziare ad alzare la posta e migliorare l’accessibilità dei finanziamenti per l’azione climatica. Ciò include il passaggio dai singoli JET-P (partenariati per una transizione energetica giusta) a meccanismi più regionali, il miglioramento dell’accesso ai finanziamenti agevolati per i Paesi vulnerabili al clima, il reincanalamento di un maggior numero di Diritti Speciali di Prelievo (DSP) nel Fondo resilienza e sostenibilità (Resilience and Sustainability Trust) del FMI e nelle MDB e l’avanzamento delle raccomandazioni per aumentare la potenza finanziaria delle MDB.
La Ministeriale di Copenaghen può dare il via a una staffetta diplomatica:
Affinché i governi siano all’altezza di questi momenti, la Ministeriale sul clima di Copenaghen dovrà definire il compito che li attende e incoraggiare i governi a raccogliere la sfida di un cambio di rotta trasformativo entro la COP28.