Il continente africano produce solo il 3% delle emissioni di gas serra globali, ma rappresenta una delle aree più colpite dal cambiamento climatico. Nella sfida della transizione energetica verso un mondo a zero emissioni, combinare gli obiettivi climatici con le opportunità di sviluppo e costruire economie resilienti in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi rappresentano due sfide urgenti per l’Africa, sfide che ha il potenziale per affrontare e superare.

L’Africa presenta importanti potenzialità nell’ambito della transizione energetica, soprattutto nel campo delle energie rinnovabili e delle materie prime critiche. Potenzialità che stanno contribuendo a nutrire (seppur in modo eterogeneo) gli interessi degli attori globali verso l’Africa, compresa l’Europa e l’Italia. 

L’Unione europea sta investendo sempre più nel partenariato con l’Africa e, recentemente, il continente è stato protagonista di un rinnovato interesse da parte dell’Italia, tra cui il “Piano Mattei per lo sviluppo dei Paesi africani” annunciato dal governo Meloni nel 2023. Per Roma, la promozione dello sviluppo del continente africano risponde innanzitutto alla necessità di promuovere stabilità e prosperità al fine di arginare i movimenti migratori. Accanto ai risvolti di natura politica e securitaria, la dimensione energetica ricopre un ruolo sempre più centrale nel focus italiano sull’Africa. Un ruolo che è stato prioritario all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, nel quadro del decoupling dalle forniture di gas russo.  

Come dimostrato dalle proiezioni della IEA, nuovi investimenti in oil&gas africano non sono più necessari né all’interno di uno scenario che raggiunge il net-zero al 2050, né per soddisfare una domanda italiana ed europea in declino. Inoltre, lo sviluppo di oil&gas nel continente mostra quanto le premesse di prosperità e sviluppo annunciate non si siano mai concretizzate.  

In questa pagina, ECCO raccoglie analisi, riflessioni e raccomandazioni legate alla transizione energetica in Africa. Nel farlo, ECCO esplora modelli alternativi di cooperazione e partenariato tra i Paesi africani, l’Italia e l’Europa, facendo leva anche sui rapporti con la società civile africana. Modelli che favoriscono uno sviluppo per il continente africano slegato dai combustibili fossili.