COP29

Finanza per il clima nel G20: riforme dell’Architettura Finanziaria al rallentatore

Quest’anno, gli incontri annuali (autunnali) della Banca Mondiale (BM) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI) si sono distinti per un generale senso di attesa per l’incertezza rispetto all’esito delle elezioni statunitensi e per lo stallo geopolitico dovuto ai conflitti in Medioriente e in Ucraina.

Rete di sicurezza economica globale: timidi passi avanti

La direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, ha aperto gli Annual Meetings definendo “letale” per l’economia globale il connubio: bassa crescita e alto indebitamento. I Paesi in via di sviluppo, riuniti nei raggruppamenti politici del G24 e del V20 hanno ribadito la richiesta di un rafforzamento sostanziale della rete di sicurezza economica globale e di misure per mobilizzare maggiore finanza per il clima. Richiesta perlopiù inascoltata. Pochi i passi avanti in questa direzione,  di aumentare del 40% il suo contributo a IDA21 (International Development Association), l’implementazione di misure da parte della BM per aumentare la capacità di prestito della International Bank for Reconstruction and Development (IBRD) di 150 miliardi di dollari, l’adozione di un pacchetto di riforme per rifinanziare il PRGT (Poverty Reduction and Growth Trust) del FMI, che offre prestiti ai Paesi più poveri a bassi tassi di interesse; la riduzione (ma non l’abolizione) delle sovrattasse per i Paesi in ritardo sul pagamento delle proprie rate. tra questi: l’annuncio della Spagna di aumentare del 40% il suo contributo a IDA21 (International Development Association), l’implementazione di misure da parte della BM per aumentare la capacità di prestito della International Bank for Reconstruction and Development (IBRD) di 150 miliardi di dollari, l’adozione di un pacchetto di riforme per rifinanziare il PRGT (Poverty Reduction and Growth Trust) del FMI, che offre prestiti ai Paesi più poveri a bassi tassi di interesse; la riduzione (ma non l’abolizione) delle sovrattasse per i Paesi in ritardo sul pagamento delle proprie rate. Misure, queste, che aumenteranno la quantità di finanza agevolata per i Paesi in via di sviluppo, ma in misura marginale rispetto ai bisogni effettivi, continuando a trattare gli alti livelli di indebitamento e di costo del debito come un problema di liquidità di breve periodo.

Le soluzioni proposte da BM e FMI si concentrano su tre pilastri:

  • riforme strutturali e mobilitazione delle risorse interne;
  • sostegno finanziario esterno;
  • azioni ad-hoc per ridurre gli oneri del servizio del debito con orientamento “paese per paese”.

Il limite di questo approccio è la ridotta capacità di adeguamento del sistema globale di ristrutturazione del debito alle sfide correnti, come invece indicato nel recente “Patto per il Futuro delle Nazioni Unite”. In vista della quarta conferenza internazionale sulla finanza per lo sviluppo (Financing for Development – FfD) che si terrà in Spagna a giugno 2025 e delle celebrazioni per il Giubileo, numerose organizzazioni hanno fatto proposte più radicali come l’adozione di una convenzione quadro delle Nazioni Unite sul debito e la sua ristrutturazione. Inoltre, è stato proposto anche di tenere conto dei rischi climatici e degli investimenti necessari nella revisione della metodologia per l’analisi della sostenibilità del debito (Debt Sustainability Framework, DSF) del FMI prevista per il 2025.

Le Riforma delle Banche Multilaterali di Sviluppo ancora al centro delle discussioni G20

Il Brasile ha ottenuto l’adozione, a livello G20, di una Roadmap che delinea una serie di raccomandazioni volte a rendere “migliori, più grandi e più efficaci” le Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS). Nessuna decisione è invece stata presa sul fronte del riutilizzo dei Diritti Speciali di Prelievo tramite le BMS, uno strumento che permetterebbe di espanderne la capacità di prestito a costo zero. Nonostante il ruolo attivo della Banca Africana di Sviluppo e della Banca Interamericana di Sviluppo e la decisione favorevole del FMI, nessun Paese si è ancora fatto avanti.

Il Brasile spinge il dibattito sulla finanza per il clima al G20

Alcuni sviluppi rilevanti si sono visti nell’ambito delle riunioni dei Ministri delle Finanze del G20, per la prima volta accompagnati dai Ministri responsabili dell’agenda climatica nelle discussioni dei lavori della Task Force Clima. Nei documenti si riconosce la necessità di sviluppare politiche macro-economiche che tengano conto delle variabili climatiche, un cambio di paradigma nella definizione di piani di transizione nazionali. La Task Force Clima ha evidenziato l’utilità delle country platforms per accelerare l’azione climatica e attrarre finanziamenti, rafforzando la necessità di un approccio più collaborativo e strutturato rispetto ai Piani di Transizione, che coinvolga governi, autorità di vigilanza, istituzioni finanziarie, settore privato e società civile. I lavori della Task Force sono stati  accompagnati da un rapporto, coordinato da Mariana Mazzucato e Vera Songwe, che propone una strategia per la promozione della crescita sostenibile nel G20 e a livello globale, basata su politiche industriali e finanziarie verdi allineate e sostenute da strutture di governance globale che diano priorità all’equità sia all’interno dei Paesi che tra di essi.

Il gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance Working Group – SFWG) ha commissionato un rapporto che propone una serie di misure per ottimizzare l’operato dei fondi internazionali per il clima e l’ambiente, allineandoli ad altre fonti di finanza per il clima. Il 2024 G20 Sustainable Finance Report ha inoltre introdotto delle linee guida per lo sviluppo e l’implementazione di piani di transizione, proponendo un set di standard per garantire l’interoperabilità dei piani tra istituzioni finanziarie e aziende. Sebbene tali misure rimangano volontarie, appare chiaro il riconoscimento della necessità di un approccio sistemico e coordinato per la mobilizzazione delle risorse finanziarie necessaire alla transizione.

Il Brasile avrà l’opportunità, come presidenza della COP30, di riprendere le fila del discorso interrotto, dopo che la COP29 avrà definito il nuovo obiettivo di finanza per il clima (NCQG).

 

Foto di IMF Photo

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