Notizie

World Energy Outlook 2024: l’era dell’elettricità

Il World Energy Outlook (WEO) dell’Agenzia Internazionale dell’Energia è un rapporto sempre molto atteso. Non solo da esperti e operatori del mondo dell’energia, ma sempre di più riceve attenzione da parte del settore privato, della politica e della società civile. Il WEO esamina i trend di mercato, le incertezze geopolitiche, le tecnologie emergenti, la transizione verso le rinnovabili e i crescenti impatti dei cambiamenti climatici.

“Nella storia dell’energia, abbiamo assistito all’era del carbone e all’era del petrolio. Ora ci stiamo muovendo a velocità sostenuta verso l’era dell’elettricità”. Queste le parole di Fatih Birol, direttore generale dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Birol ha ricordato inoltre che questa era una tendenza già evidenziata negli anni passati, ma ora è visibile a tutti”.

L’edizione 2024 del WEO sottolinea come sicurezza energetica e decarbonizzazione siano sempre più connesse e, allo stesso tempo, messe a rischio dalle attuali tensioni geopolitiche e incertezze globali.

Il rapporto indica che le attuali politiche climatiche stanno definendo un nuovo contesto di mercato energetico, caratterizzato da pericoli geopolitici, ma anche da una fornitura rilevante di molteplici risorse e tecnologie. Il concetto di sicurezza energetica sta subendo un’evoluzione rispetto al passato.

Emerge una capacità produttiva in eccesso per alcune tecnologie essenziali per la decarbonizzazione, in particolare il solare fotovoltaico e le batterie. Importante sottolineare una pressione al ribasso sui prezzi dell’energia, grazie a una fornitura più ampia di petrolio e gas naturale liquefatto (GNL). Questo è un potenziale elemento negativo, in quanto aumenta il rischio di lock in tecnologico verso il gas. Lo stesso rapporto infatti afferma che “non si può escludere un continuo aumento della domanda di gas, ma ciò richiederebbe un forte rallentamento nell’implementazione delle tecnologie pulite e nei miglioramenti dell’efficienza”.

Figura 1 Fattori che possono far crescere la domanda di gas naturale (WEO2024).

Questo si aggiunge al fatto che, sempre secondo la IEA, tutti i progetti infrastrutturali GNL già in costruzione sono incompatibili con il limite di 1,5°C.

Inoltre, recenti studi sulle emissioni del ciclo di vita del GNL stimano un contributo emissivo estremamente rilevante, rendendo così meno efficace in termini di riduzione delle emissioni anche la sostituzione del carbone.

Il rapporto 2024 evidenzia come la domanda globale di elettricità sia cresciuta a un ritmo doppio rispetto alla domanda energetica complessiva nell’ultimo decennio, ridefinendo i contorni di un nuovo sistema energetico maggiormente elettrificato. L’elettrificazione è la principale leva per la decarbonizzazione. Tuttavia, se questa non è accompagnata da una crescita della produzione rinnovabile rischia di aumentare la domanda di fossili proprio per la produzione elettrica.

A proposito di rinnovabili, molto rilevante è l’accento del rapporto sulla necessità degli investimenti nelle reti elettriche e negli accumuli. La definizione di un rapporto di 1:1 tra gli investimenti in generazione rinnovabile e infrastrutture è indicativo dello sforzo necessario affinché la transizione possa completarsi. Occorre specificare che questo rapporto tra gli investimenti era già 1:1 prima del COVID, ma da quel momento gli investimenti in rinnovabili sono cresciuti del 60% in più rispetto agli investimenti in infrastrutture.

Nonostante la forte crescita delle rinnovabili, quasi allineata all’obiettivo globale di triplicare la capacità installata al 2030 definito alla COP28, grazie soprattutto alla Cina, la traiettoria allineata al Net Zero rimane ancora lontana. Rispetto al rapporto dello scorso anno, che prevedeva un calo del 5% della CO2 prodotta dai combustibili fossili entro il 2030, ora è solo del 3%. La possibilità di raggiungere l’obiettivo 1.5°C, seppur con incertezze e complessità, esiste ancora, ma i governi devono mettere in atto ora chiari piani di transizione nazionali e sistemi di monitoraggio del rispetto degli impegni presi. Altrimenti, questa piccola finestra di opportunità rischia di chiudersi definitivamente.

Infine, l’Agenzia Internazionale per l’energia ribadisce che i Paesi del Sud globale devono far fronte a un’enorme carenza e accesso ai fondi per consentire una rapida ed equa eliminazione dei combustibili fossili. Ciò sottolinea l’importanza che i governi ricchi si impegnino a raggiungere un nuovo obiettivo e nuovi meccanismi di finanziamento globale per il clima alla COP29. Un appuntamento che sarà preceduto dall’incontro congiunto dei Ministri dell’Ambiente e i colleghi delle Finanze del G20, all’interno del framework degli Annual Meetings del Fondo Monetario Internazionale e della Banca mondiale, il prossimo 23 e 24 ottobre a Washington. I Paesi G20 hanno la forza e il peso necessario per trainare la trasformazione dell’architettura finanziaria internazionale per liberare le risorse necessarie per accelerare la transizione, soprattutto nelle economie con maggiori difficoltà.

 

Foto di Los Muertos Crew

Vedi Anche
Condividi