Questo policy brief è stato facilitato dalla Mediterranean Alliance of Think Tanks on Climate Change (MATTCCh) con il supporto di CREAF, ECDPM, ECCO, eco-union, E3G, EMEA, IEMed, IMAL, IPC, Sefia, TEPAV e ZERO.
L’iniziativa dell’Unione Europea di definire un Nuovo Patto per il Mediterraneo, la cui pubblicazione è prevista per l’autunno, sotto la guida della nuova Direzione Generale per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo (DG MENA), rappresenta un’opportunità strategica per rinnovare e rafforzare le relazioni diplomatiche con il Vicinato Sud. L’obiettivo del Patto è costruire un quadro di cooperazione in grado di affrontare le sfide attuali e promuovere uno sviluppo condiviso nella regione. Con un approccio basato sulla costruzione di prosperità, sicurezza e resilienza, il Patto punta a costruire partenariati solidi in diversi settori. La Commissione Europea intende orientare questo nuovo partenariato su temi di interesse reciproco quali investimenti, stabilità economica, occupazione, energia, trasporti, sicurezza, migrazione e altri settori di reciproco interesse.
Proprio la crisi climatica, e i suoi effetti a cascata su questioni come migrazione e sicurezza, impone che il clima sia una componente integrata e non accessoria di questo nuovo quadro di cooperazione verso il Mediterraneo.
Questo policy brief, promosso dalla Mediterranean Alliance of Think Tanks on Climate Change (MATTCCh), sottolinea come l’azione climatica debba essere pienamente integrata in tutte le aree prioritarie del Patto. Solo così sarà possibile renderlo efficace, credibile e sostenibile nel lungo periodo, e coerente con le ambizioni di transizione sia dell’UE che dei Paesi partner.
Per affrontare la crisi climatica nel Mediterraneo in modo sistemico e strutturale, il policy brief individua tre pilastri fondamentali su cui articolare l’azione: 1) Resilienza, adattamento e risposta allle Perdite e Danni; 2) Mitigazione, decarbonizzazione e obiettivi di neutralità climatica; 3) Cooperazione e strumenti di attuazione.
Leggi il policy briefing “Climate action as a strategic priority for the New Pact for the Mediterranean”
Punti chiave:
- Il Nuovo Patto per il Mediterraneo costituisce un’occasione strategica per rilanciare la cooperazione tra l’Unione Europea e la Sponda Sud, mettendo il clima al centro delle priorità. Di fronte alla particolare vulnerabilità della regione agli impatti climatici e alla rilevanza strategica della decarbonizzazione, è indispensabile dare massima priorità all’azione climatica.
- Il Patto dovrebbe includere iniziative faro per la mitigazione a livello regionale, tra cui il sostegno all’Iniziativa TeraMed verso un obiettivo condiviso di 1 TW di capacità rinnovabile installata entro il 2030. Questa ambizione dovrà essere accompagnata da investimenti in efficienza energetica, modernizzazione delle reti, elettrificazione e interconnessioni elettriche transfrontaliere, per accelerare una transizione giusta, sicura e accessibile verso la neutralità climatica, in linea con gli impegni assunti alla COP28 con la Global Renewables and Energy Efficiency Pledge.
- Rafforzare la resilienza, l’adattamento e la capacità di risposta a perdite e danni legati è essenziale per la stabilità e la sicurezza nella regione. Ciò richiede investimenti consistenti in settori chiave come acqua, energia, sicurezza alimentare e ripristino degli ecosistemi, attraverso un approccio integrato WEFE (acqua–energia–cibo–ecosistemi). È fondamentale inoltre sostenere le comunità locali e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, che rafforzi la coesione sociale e offra alternative concrete alla migrazione. La tutela della biodiversità è parte integrante di questo pilastro.
- Una cooperazione rafforzata tra le due sponde del Mediterraneo sarà indispensabile per affrontare congiuntamente le sfide economiche, industriali e di sicurezza, sfruttando le complementarità esistenti. Per l’UE ciò implica un maggiore impegno nella finanza climatica internazionale, il miglioramento dell’accesso a risorse finanziarie sostenibili a costi contenuti e un allineamento degli strumenti pubblici alle priorità condivise.
- Infine, il successo del Patto dipenderà dalla capacità di integrare l’azione per il clima e per la natura in tutte le politiche settoriali, promuovendo al tempo stesso una governance inclusiva con i partner del Sud, basata su corresponsabilità, fiducia e cooperazione duratura.
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