Così come l’Europa, il Mediterraneo è la nostra casa di riferimento. Per la sua posizione geografica e morfologica, il Mediterraneo è tra le regioni più fragili e vulnerabili ai cambiamenti climatici. Alcuni tra gli elementi più caratterizzanti dell’identità mediterranea italiana – dal clima, al cibo e al patrimonio biologico e culturale – sono fortemente esposte a perdite e danni irreversibili. Ripensare gli interessi nazionali nel Mediterraneo è perciò di vitale importanza non solo alla luce degli impatti climatici ma anche della transizione energetica e dei suoi impatti geopolitici. ECCO si impegnerà per sviluppare l’idea di un “Green Deal per il Mediterraneo” che sia in linea con gli obiettivi domestici di zero emissioni nette e resilienza che l’Europa si è data. Ciò implica ripensare le priorità economiche e le relazioni soprattutto con i paesi Nordafricani e del Medio Oriente, non più quindi a partire dalla necessità di garantire approvvigionamenti fossili, il cui declino è iniziato e accelererà sulla spinta del Green Deal europeo, ma sulla base di modelli di sviluppo svincolati dalla ricerca, produzione ed esportazione di idrocarburi. Questi nuovi modelli dovranno, invece, essere pensati per garantire resilienza climatica e sicurezza energetica pulita, l’unica via per costruire un futuro più stabile in una regione che il cambiamento climatico rischia di rendere inabitabile. Un discorso analogo vale anche per il continente africano alla luce delle opportunità e delle sfide che ne derivano, inclusi nuovi potenziali conflitti e migrazioni di massa. ECCO lavorerà per riformulare questi modelli di cooperazione e sviluppo nelle regioni chiave di interesse e influenza italiana nel mondo, per una prosperità e sicurezza resilienti di fronte agli impatti crescenti dei cambiamenti climatici.

9 Agosto, 2022
Un clima da elezioni
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